"Che anche i sindacati prendano oggi coscienza che lo svantaggio del Veneto rispetto al Sud sia un problema tangibile e improcrastinabile, rafforza la nostra richiesta di una maggiore autonomia territoriale che dia competitività all’impresa e riduca quanto prima l’imposizione fiscale e il ricorso alla cassa integrazione”. E’ il commento del capogruppo leghista in Regione e vicesegretario federale Federico Caner alla notizia del blocco della Cig al Veneto da parte dell’Inps per un eccesso di richieste dal meridione (vedi qui l'articolo del Corriere del Veneto di oggi).
“Con un saldo negativo (-1.408 unità) tra imprese iscritte e cessate nel IV trimestre 2012, il Veneto evidenzia la peggior contrazione rispetto a tutte le altre regioni italiane. Tutto questo si somma ai 143.361 disoccupati (dato III trimestre 2012, erano 102.000 nello stesso periodo 2011) e alle 2.939 domande di Cig bloccate dall’Inps dal 20 dicembre. Il tasso di disoccupazione veneto è al 6,3%, drammaticamente cresciuto dell’1,8% rispetto al 2011. Come è aumentato del 18,2% dall’anno precedente il ricorso alla Cig, della quale si sono autorizzate 102.866.768 ore nel 2012 secondo gli ultimi dati Inps”.
“Di contro – aggiunge Caner – vediamo che al Sud, dove il numero di imprese è inferiore, la richiesta di Cig cresce del 42% mentre in Veneto è pressoché stabile. Allora c’è qualcosa che non va… Il dato pugliese è eclatante: con metà popolazione attiva, il ricorso alla cassa integrazione è maggiore del 30%, e né quella Regione né le vicine Campania e Calabria hanno ancora versato all’Inps il cofinanziamento per la Cig in deroga. Il che contribuisce a bloccare anche le domande del Veneto”.
“Lo squilibrio oggi è evidente anche ai sindacati, e a risolverlo non può più essere la ‘pazienza’ dell’operaio del Veneto che attende con fiducia che l’Inps sblocchi la questione con controlli approfonditi e capillari sulla fondatezza delle richieste da parte delle imprese meridionali. Sul lavoro e il benessere delle famiglie non si scherza. Anche da questo muove la proposta della Lega di trattenere il 75% delle nostre imposte al Nord: abbassando la tassazione sull’impresa, meno aziende chiuderanno e ci saranno più competitività e di conseguenza meno licenziamenti. La soluzione, ancora una volta, è l’autonomia fiscale alle Regioni virtuose. Mi auguro che anche grazie ai sindacati, nelle occasioni di concertazione che avranno col nuovo Governo, sia posto il problema sul tavolo di discussione e si supporti in questo modo l’economia del Nord strangolata dalla crisi”.
mi sa che questa volta voto proprio per la lega mi stanno verament stufando qui al nord si paga e basta
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