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Il secondo intervento emendativo riguarda la cessione dei crediti delle imprese appaltatrici e fornitrici della Regione e delle società regionali, incluse le Usl e i Consorzi, per immettere un flusso di liquidità finanziaria esiziale per la sopravvivenza del sistema economico locale. “Si tratta – spiega Caner – del cosiddetto factory, ovvero la certificazione di crediti esigibili affinché se ne facciano carico le banche, saldandoli in vece della Regione e contribuendo a lenire la sofferenza dei fornitori. La situazione veneta è meno pesante che in altre aree del Paese: i debiti della pubblica amministrazione ammontano a circa 900 milioni l’anno, con tempi medi di pagamento pari a 168 giorni, 12 in meno della media nazionale. Tuttavia in un periodo di crisi economica, aggravata dalla carenza di liquidità circolante, non possiamo far attendere oltre i nostri fornitori: il nostro emendamento, di fatto a costi ridottissimi per la Regione (stanzia 100.000 euro togliendoli alle spese di funzionamento del Consiglio), dà una boccata di respiro alle nostre aziende, penalizzate non solo dalle richieste di rientro dei fidi da parte delle banche, ma anche talvolta dalla difficoltà di riscuotere crediti certi ed esigibili dalla pubblica amministrazione”.
“Abbiamo depositato questi due emendamenti – conclude il capogruppo leghista – sui quali non faremo marcia indietro, auspicando siano invece sostenuti da tutti i colleghi. Ma col voto palese, ogni consigliere ed ogni Gruppo si assumerà le proprie responsabilità di fronte di disoccupati e alle imprese venete”.
Pura demagogia, il fondo a sostegno dei disoccupati andrà molto probabilmante ad alcuni noti e si presterà a mille sotterfugi e ruberie, mentre il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione sono appena 100.000 euro su un debito di 900.000.000, appena lo 0.9%, una vergogna quindi.
RispondiEliminaIl Fondo sarà gestito dai Comuni e rendicontato. Nessuna ruberia, tutto trasparente, e comunque il suo commento aprioristico è del tutto infondato. Quanto all'emendamento per l'impresa, la Regione cederà i debiti certi ed esigibili alle banche che ne diverranno creditrici, permettendo l'immissione di liquidità a costo zero per l'amministrazione pubblica. Cosa c'entrano i 100.000 euro, tratti peraltro dalle spese di funzionamento del Consiglio?
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