sabato 6 aprile 2013

DECRETO SBLOCCA-DEBITI: CRITERI DI VIRTUOSITA’ O VENETO ANCORA REGIONE PIU’ PENALIZZATA

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"Nel decreto ‘sblocca-debiti’, che a breve il Governo Monti finalmente dovrebbe licenziare, è necessario che si tenga conto della virtuosità degli Enti locali per alzare i tetti di spesa attuali, che nel 2013 vedono il Veneto come Regione più penalizzata d’Italia. Non vorremmo che si ripetesse il vulnus d’origine che finora ci consente di spendere solo 328 euro pro capite a fronte dei 942 della Basilicata (vedi tab. 2 a lato). A rimetterci sarebbero come sempre le aziende fornitrici e le imprese che attendono da anni di essere pagate da una Amministrazione virtuosa, con 1.3 miliardi di euro bloccati e finora ‘intoccabili’”.
Il capogruppo Federico Caner, sulla base di uno studio (scaricalo qui) elaborato da Plancia© per conto del Gruppo regionale Lega Nord su dati ufficiali della Corte dei Conti, lancia l’allarme sui criteri che il Governo potrebbe adottare nel Decreto che sbloccherà i debiti della P.A. con i fornitori. “Il testo, molto probabilmente, si concretizzerà in un innalzamento generalizzato dei tetti di spesa del Patto di stabilità interno. Tuttavia, se non si terrà anche conto della virtuosità amministrativa degli Enti, si rischia di perpetuare le attuali enormi disparità, penalizzando ulteriormente le imprese fornitrici delle Regioni più virtuose. Se il Veneto infatti già con i tetti di spesa attuali è ultimo, con criteri proporzionali per tutte le Regioni si vedrebbe cronicizzata una disparità di trattamento ingiustificata per chi ha sempre governato con responsabilità”, dichiara ancora Caner. 
I tetti di spesa da rispettare per il Patto di stabilità sono stati infatti determinati dal DM 20 febbraio 2013 sulla base di quanto la Regione aveva speso in passato: ne consegue che le Regioni con una spesa storica elevata possono beneficiare di una “licenza di spendere” maggiore rispetto alle Amministrazioni più accorte. “Il Veneto è la Regione che anche per quest’anno ha il limite più basso in assoluto – spiega Caner -: se spenderà oltre i 328 euro procapite non rispetterà il Patto di stabilità per il 2013. Su cifre analoghe si collocano anche Lombardia, Puglia ed Emilia Romagna”. 
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Purtroppo, negli ultimi 3 anni tale tetto di spesa si è abbassato notevolmente: l’importo massimo dei pagamenti consentiti alla Regione Veneto è diminuito di 473 milioni, passando da 2.063 milioni nel 2010 ai 1.590 milioni nel 2013 (-23%, a fronte di una media complessiva del 27%, vedi tab. 1 a lato). Considerando le Regioni a statuto ordinario, si è passati da 27,7 miliardi nel 2010 ai 20,1 miliardi previsti per il 2013 (-7,6 miliardi). Conseguentemente, si è drasticamente ridotta la possibilità di saldare i debiti con le imprese creditrici, dato che il vincolo riguarda anche i pagamenti. “In altre parole – aggiunge Caner -, le Regioni sono costrette a ritardi scandalosi ma inevitabili,  poiché altrimenti rischierebbero di sforare il tetto massimo di spesa consentito dalle regole del Patto di stabilità interno, coordinato agli obiettivi di finanza pubblica nazionale stabiliti con l’Unione Europea per tenere in ordine i conti pubblici dell’Italia”. 
“In tutto questo – conclude Caner – a pagare il prezzo maggiore sono come sempre le aziende fornitrici degli Enti pubblici, che in alcuni casi attendono da anni lo sblocco dei vincoli del Patto per poter essere pagate. Non vorremmo perciò che le decisioni del Governo sulle modalità dello sblocco dei pagamenti finiscano per penalizzare ancora una volta le Regioni virtuose”.

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