giovedì 11 aprile 2013
DECRETO SBLOCCA-DEBITI, INUTILE PER IL VENETO, SERVIVA PIU' CORAGGIO
"Il decreto sblocca-debiti, se non sarà modificato in maniera sostanziale dal Parlamento, rischia di valere per il Veneto quanto una bolla di sapone. Bello da vedersi, inutile di fatto”. A sostenerlo è il capogruppo regionale e vicesegretario federale della Lega Nord Federico Caner, alla luce di quanto riporta il DL 35 dello scorso 8 aprile (scarica cliccando qui la scheda sul decreto). “Il testo – dichiara Caner – prevede pagamenti per 40 miliardi in due anni, cioè meno della metà dei debiti pubblici verso le aziende fornitrici. Per quanto riguarda le Regioni, l’impatto del Decreto si sviluppa in due direttrici. La prima riguarda l’esclusione dal Patto di Stabilità 2013 dei pagamenti arretrati dalle Regioni agli Enti locali, per un totale nazionale di 1,4 miliardi: Comuni e Province beneficeranno di maggiore liquidità per pagare le imprese fornitrici. La seconda consiste nell’esclusione dal Patto 2013 degli investimenti cofinanziati dalla Ue per un importo complessivo generale di soli 800 milioni. E c’è di più: per le Regioni prive di disponibilità di cassa (non quindi per il Veneto), viene istituito un Fondo da 3 miliardi per il 2013 e 5 per il 2014 (vedi tabella a lato). Questo Fondo consentirà da parte del Ministero anticipazioni di cassa per le Regioni in carenza di liquidità, che vi accederanno per poter saldare i debiti”. “Insomma – conclude Caner – il DL 35 rischia di non avere grande utilità per il Veneto virtuoso. Forse sarebbe servito più coraggio, quello di riformare il Patto di stabilità 2013 allentando i vincoli per gli investimenti, magari privilegiando le Regioni virtuose che finora hanno sacrificato quote considerevoli di finanza pubblica per ‘assorbire’ il disavanzo dello Stato. Non sarebbe un’azione da poco per il Veneto, che nel 2013 è la regione più penalizzata d’Italia per quanto riguarda il tetto di spesa procapite previsto dal Patto (328 euro a fronte dei 942 della Basilicata)”.
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