sabato 20 luglio 2013

UNIONE COMUNI TREVIGIANI, MEGLIO LA GRANDE TREVISO CHE PROGETTI ‘CREATIVI’: FONDERE HINTERLAND AL CAPOLUOGO

Perché non pensare ad una “Grande Treviso” unendo al capoluogo i Comuni dell’hinterland i cui residenti già fruiscono di servizi in città? A disegnare l’ipotesi, entrando nel dibattito sull’unione dei Comuni nella Marca, è il capogruppo leghista in Regione Federico Caner: “Personalmente non so se la scelta di Villorba di una ‘fusione creativa’ con Povegliano invece che con Treviso sia corretta e condivisa dai residenti, perché sembra non tener conto dei flussi naturali nel territorio. Capisco pertanto i dubbi del sindaco di Ponzano Giorgio Granello che magari avrebbe valutato una soluzione diversa di unione rispetto a quella che si sta concretizzando, ben sapendo quanto i suoi cittadini siano più logisticamente legati a Treviso che a Villorba e Povegliano”. 
Secondo Caner “una riduzione del numero dei municipi nella Marca è ormai indispensabile, soprattutto per incentivare i servizi ai residenti, per risparmiare sui ‘doppioni’ e per ragionare finalmente nell’ottica di grandi aggregazioni territoriali. Invece di pensare a improponibili progetti ultraprovinciali come la PA.TRE.VE, che rischiano di spostare altrove la centralità di Treviso, sarebbe meglio prima fortificare il capoluogo aggregando municipi più piccoli i cui residenti provengono  dalla città, in gran parte, e di essa ancora fruiscono. Penso ad aree come quella di Villorba, Ponzano, Carbonera, Casier, Silea, già collegate logisticamente ad un centro che si sta spopolando e rischia in poco tempo di scendere sotto il muro degli 80.000 abitanti. Manildo abbia perciò il coraggio di proseguire ed estendere l’IPA (Intesa Programmatica d’area) che alcuni sindaci dell’hinterland avevano intrapreso con l’ex assessore Giuseppe Basso per aggregare servizi: il passo successivo sia un percorso di fusione con i piccoli e medi comuni attorno alla città”. 
“La scorsa settimana abbiamo iniziato in Regione l’iter della legge che disciplina i contributi e le modalità per fusioni o unioni di Comuni – conclude Caner -. La volontà è di procedere in modo rapido prima che ci sia imposto da Roma, per approfittare anche di vantaggi fiscali attualmente in essere per chi decide di aggregarsi”.

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