sabato 16 novembre 2013

STAMINALI, VENETO PRONTO A TERAPIE E SPERIMENTAZIONI. IL GOVERNO CI DIA LE CONDIZIONI, BASTA PERDER TEMPO

Il volantino della fiaccolata di Verona
“Il Veneto ha numerose strutture sanitarie adatte per qualità tecnologica e scientifica e si candida ufficialmente a sperimentare il Metodo Stamina. Il Centro del San Bortolo di Vicenza attende l'autorizzazione, e le terapie con staminali sono erogabili anche nelle Aziende universitarie di Padova e Verona. Si è perso anche troppo tempo: lavoriamo tutti insieme per dare una risposta alle mamme e ai papà di bambini tanto malati, cui sono umanamente e fattivamente vicino”. Così il capogruppo della Lega Nord in Regione Veneto Federico Caner, che ha presentato in Consiglio una mozione su Stamina Foundation nel giorno della grande fiaccolata di Verona (che partirà alle 16.30 da Castelvecchio a Piazza Bra).
”I Consiglieri regionali – dichiara Caner – impegneranno la Giunta Zaia a intervenire presso il Governo per chiedere la prosecuzione senza ulteriori attese della terapia per i malati che hanno visto accogliere le proprie istanze dal Giudice del lavoro, nonché di mettere il  Servizio sanitario veneto nelle condizioni di erogare le cure, sbloccando così la lista d'attesa degli Spedali di Brescia. Nella mozione si chiede inoltre al Governo di promuovere una legge che tuteli gli operatori del settore costretti finora ad eseguire ordinanze della Magistratura, e di rendere pubblica la documentazione di bocciatura del Metodo per avviare una sperimentazione ormai in uso in un ospedale pubblico come cure compassionevoli da circa 2 anni”.
“La politica – spiega Caner – deve dare una risposta alle tante famiglie che hanno riposto le loro speranze nella Metodica Stamina. E’ indispensabile che in contemporanea alla erogazione della terapia, si riapra la possibilità di una sperimentazione e di una ricerca di cure efficaci per malattie rare e mortali. La vicenda è complessa – conclude il capogruppo leghista -:  i protagonisti sono soprattutto bambini cui il destino ha donato una vita difficile e senza speranza,  e ai quali le istituzioni hanno il compito di dare voce e risposta. Non è  accettabile che le famiglie debbano destare rumore e scendere in piazza affinché i disagi, le sofferenze e la mancata assistenza ai loro cari non siano più invisibili. La Regione è al  fianco di questi malati nel chiedere che sia fatto tutto il possibile, dichiarandosi pronta a sperimentare ed erogare le terapie. Un servizio sanitario fra i primi in Europa per qualità ed efficienza non può costringere alcuni suoi pazienti (come la piccola Celeste) a calvari giudiziari per ottenere un trattamento e, ancora più grave, che si debbano attendere tempi biblici per poter entrare a Brescia, dove la lista d'attesa si spinge fino al 2014".

2 commenti:

  1. Prima di decidere di spendere soldi pubblici per sperimentare una terapia non sarebbe il caso di sapere in cosa consiste?
    Oltre a Stamina e a Medestea (casa farmaceutica a cui è stato venduto il metodo) solo la commissione tecnica del ministero ha potuto sapere in cosa consiste e ha deciso di non proseguire con la sperimentazione.
    Il metodo Stamina è stato inventato da una persona senza nessuna competenza medica (indagata per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci pericolosi) che ha deciso di tenerlo segreto e non ha fornito alcuna prova della sua efficacia.
    Che sia il caso di farsi venire almeno qualche dubbio prima di gridare al miracolo?

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    1. Nel comunicato parlo infatti di cure compassionevoli, non risolutive. Crediamo sia almeno da promuovere la ricerca, perchè se in alcuni casi ha dato risposte efficaci non va trascurato nulla. Nessuno grida al miracolo, ci mettiamo solo a disposizione di malati e famiglie.

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