“Tutti ricordiamo i proclami di Manildo che invitava tutti a venire nella Treviso “deleghizzata”, che acclamava a nuove amicizie con gli immigrati (a suo dire) non integrati da Gentilini, che eliminava la Polizia giudiziaria dei vigili urbani perché non serviva alla sua idea di città. Ecco qua cosa succede a lanciare certi messaggi: Treviso è meta di criminali e i residenti ne subiscono le conseguenze mentre Manildo fatica ad assumersene la responsabilità”.
“Ora – conclude Caner – sarebbe il caso che il sindaco, renziano e affine al partito di Governo, utilizzasse questa sua vicinanza ideale per convincere Roma a mandarci più carabinieri e poliziotti a pattugliare le strade, consegnando ad altri le folkloristiche magliette di SuperMan-ildo che nel suo immaginario dovevano bastare ad assicurare la tutela dei trevigiani e delle loro proprietà. Manildo lasci stare i teschi agli incroci, la bandiera sulla torre civica, le statue nelle piazze e le galline della Penisola del Paradiso, e finalmente si dedichi a governare la città piuttosto che a sceneggiate napoletane e a proclami di bandiera che nulla hanno a che vedere con le esigenze dei residenti”.
Nessun commento:
Posta un commento