mercoledì 29 gennaio 2014

IL CONSIGLIO APPROVA LA MOZIONE PER LA SEPARAZIONE BANCARIA, TUTELIAMO I RISPARMIATORI E LE PMI, NON LE SPECULAZIONI

Tornare alla separazione tra banche commerciali e banche d’affari, lasciando gli speculatori al loro destino e salvaguardando l’economia reale. Questo in sintesi l’impegno chiesto alla Giunta con una mozione presentata dal capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Federico Caner e approvata con 29 si e due astenuti dal Consiglio regionale. La mozione impegna la Giunta a sollecitare il Governo e membri del Parlamento nazionale ed europeo per ripristinare la Glass-Steagall e valorizzare le banche tradizionali di territorio. Reintrodurre, cioè, la legge Glass-Steagall, voluta da Roosevelt nel 1933, recepita dal Regio Decreto del 1936 e cancellata nel 1993.
“In questo modo – ha precisato l’esponente leghista illustrando il provvedimento – il Fondo di Tutela nazionale verrebbe usato per proteggere le banche che prestano denaro a imprese e famiglie, escludendo quelle che operano nella Finanza speculativa. Per superare la crisi e scongiurare il default – dichiara Caner – la soluzione più ricorrente da parte dei Governi è stata l’utilizzo dei fondi pubblici per il salvataggio delle banche. Peccato che questa crisi trovi la propria radice proprio nelle disfunzioni del sistema bancario, in particolare nel suo contrastato rapporto con l’economia reale. Quindi da una parte abbiamo i piccoli e medi Istituti che raccolgono i risparmi privati e prestano alle imprese di territorio, dall’altra ci sono i Big Player finanziari che abdicano al sostegno all’economia reale per fare speculazione. Pensiamo perciò che non sia giusto ripianare con denaro pubblico le spregiudicate operazioni di finanza privata, destinando invece quei fondi alla tutela delle pmi e dell’occupazione. Il riconoscimento del ruolo delle banche commerciali, separandole da quelle d’affari, sarebbe un vero strumento per la crescita e la ripresa”.
La nota riporta alcuni dati riferiti al sistema creditizio veneto, formato da 53 banche per un totale di 3.575 sportelli (il 20,7% del totale italiano), è fortemente in crisi. Le banche cooperative detengono il 43,8% degli sportelli. Il valore complessivo dei prestiti al 30 giugno scorso è di poco superiore ai 100 miliardi di euro (-3,4% dal 2012, media nazionale -4,7%); le imprese venete risultano meno indebitate (232.951 euro l’ammontare medio), e quindi esisterebbe lo spazio per maggiori concessioni di credito da parte delle banche. Strangolate dal ritardo nei pagamenti e dalla richiesta delle banche di rientro dei fidi (o dalla negazione dei prestiti), le aziende venete hanno perso da giugno 2012 a metà 2013 ben 8.630 unità (da 453.800 a 445.170, -1,9% su media nazionale del -1%). Delle oltre 445mila imprese attive, più di 418.000 hanno meno di 10 addetti (94%), mentre è ancora esigua l’imprenditoria giovanile (4%). Tra il 2005 e il 2012, il Veneto è arretrato di 0,4 punti l’anno: la crisi del 2008 ha portato indietro la nostra regione di almeno 7 anni. Tant’è che oggi i disoccupati ammontano a 169.266 unità (7,5%, +0,6% rispetto al 2012).

mercoledì 8 gennaio 2014

CONSUMO DI SUOLO, IN ARRIVO LA LEGGE VENETA. CANER: “CHIUSO IL PERCORSO INIZIATO COL PIANO CASA”

“Con la legge sul consumo del territorio la Regione chiude il cerchio aperto col Piano casa, da un lato dando una risposta alle famiglie che desiderano ristrutturare il proprio immobile, dall’altro limitando decisamente le nuove lottizzazioni in terreno agricolo. La scorsa estate il governatore Zaia l’aveva ribadito in modo forte: il Veneto ha già dato, il nostro territorio non può più tollerare ulteriore cemento. Ed ecco i fatti”. Il capogruppo leghista Federico Caner commenta così la prosecuzione a spron battuto in Commissione Urbanistica del percorso di legge sul consumo di suolo, che scaturirà da un disegno già approvato in Giunta regionale.
“Già col Piano Casa, di cui a novembre abbiamo approvato la terza proroga, avevamo dato la possibilità alle famiglie di riqualificare il patrimonio esistente, con possibilità di alcuni ampliamenti non impattanti rispetto alle norme urbanistiche vigenti. In questo modo si è voluto dare valore a immobili vetusti, senza consumare ulteriore terreno per edificarne di nuovi. Oggi completiamo il ciclo limitando fortemente il consumo di suolo agricolo, che non va cementificato né sfruttato per scopi diversi da quello d’origine. Riteniamo in questo modo di garantire ai veneti sia il rispetto delle istanze delle famiglie, sia un territorio rispettoso e vivibile. L’auspicio del presidente Zaia diventa realtà, una promessa mantenuta”.

RINCARI AUTOSTRADALI, CANER: “VIGNETTE A TELEPASS SE MINISTERO SOSTERRA’ PARTE DEL COSTO DEL PASSANTE”

“L’unico problema qui è che mentre al Nord paghiamo per usare le strade che abbiamo costruito a servizio dei nostri cittadini, al Sud è tutto gratis. Non serve nemmeno un grande sforzo da parte del ministro Lupi: basterebbe che lo Stato decidesse di applicare al Nord sconti simili a quelli già in vigore lungo le tratte gratuite sul GRA di Roma, sulla Palermo-Mazara e sulla Palermo-Catania, giusto per citare qualche esempio… In fondo con quel che paga il Veneto al Paese, Roma potrebbe pure decidere di saldare una parte del costo del Passante, rendendo così possibile un sistema di sconti mirati ai residenti”. 
Il capogruppo leghista Federico Caner lancia una proposta per superare l’attuale rincaro dei pedaggi lungo le tratte autostradali venete: “Se Roma si assumesse la responsabilità di parte dei costi del Passante, potremmo adottare una vignetta su modello austriaco, non con adesivo, bensì con dispositivo elettronico che i caselli automatici riconoscerebbero. Così non ci sarebbe bisogno di controlli e di code, e si potrebbe acquistare una sorta di abbonamento per il transito giornaliero, settimanale, mensile, annuale. La palla ora passa al ministro Lupi, che ha il compito di pareggiare le attuali disparità tra la gestione oculata e virtuosa delle autostrade del Nord e quella ‘allegra’ del meridione, dove non si paga ed anzi è lo Stato a ripianare i buchi delle società di gestione”.
“L’assurdo di una situazione come quella italiana – conclude Caner – è a tutti evidente: in Veneto dobbiamo pagarci il Passante, opera utile a tutto il corridoio europeo, con fondi nostri, pur lasciando a Roma 21 miliardi l’anno. Il ministro Lupi quindi deve tener conto della diversa situazione del Nord, che non può essere sempre penalizzato solo perché produce, rendendo possibile l’applicazione di sconti in primis lungo le nostre tratte”.