martedì 8 aprile 2014

REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA, A GIUGNO IN AULA IL PDL 342. CANER: “RISPOSTA UFFICIALE E DEFINITIVA A ISTANZE POPOLARI”


Del referendum per l’indipendenza del Veneto si discuta nella prossima seduta di Consiglio, portando finalmente al voto il pdl 342. A chiederlo, nell’odierna conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, è stato il leghista Federico Caner, tenendo fede ad un impegno assunto nelle scorse settimane e alla volontà di dare una risposta definitiva e istituzionale alle istanze dei cittadini e dei 170 Consigli comunali e provinciali che hanno deliberato in merito.
“Se la mia richiesta sarà accolta, si andrà in aula subito dopo le elezioni e l’eventuale ballottaggio, quindi tra il 10 e il 12 giugno – dichiara Caner -. In questo modo non ci saranno, da parte dei detrattori o dei polemisti di professione, dubbi o polemiche da accampare. L’indipendenza del Veneto sarà trattata come risposta concreta al volere popolare ed istituzionale del territorio, ed ognuno di noi dovrà assumersi la responsabilità del proprio voto. Qui, lo ricordo ancora una volta, non si tratta di decidere se vogliamo o no l’indipendenza, ma di dare l’ok allo svolgimento di un referendum per ascoltare il volere dei veneti, in un momento politico in cui da Roma arrivano segnali di centralizzazione esasperata delle competenze degli Enti locali”. 

giovedì 3 aprile 2014

IL VENETO A STATUTO SPECIALE. ECCO LA NOSTRA RISPOSTA ALLE RIFORME CENTRALISTE DI RENZI


Il capogruppo leghista Federico Caner si dichiara soddisfatto per l’approvazione a maggioranza da parte dell’aula consiliare della risoluzione che impegna il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio a far sì che la Regione del Veneto, nell’ambito della riforma costituzionale, esprima la richiesta che le sia riconosciuto lo status di Regione a Statuto speciale.
“L’unica risposta chiara ed evidente del Consiglio veneto è questa – afferma Caner -. E’ stato rigettato il provvedimento del Governo ed è stato votato soltanto l’impegno relativo al riconoscimento del Veneto come Regione a Statuto speciale. Ciò significa che è stato lanciato un preciso segnale politico al Governo centrale, rigettando le richieste di riforma del Titolo V della Costituzione che hanno l’unica funzione di togliere attribuzioni fondamentali alle Regioni, con il rischio di perdere la qualità della nostra Sanità”.

mercoledì 2 aprile 2014

INDIPENDENZA DEL VENETO, SI' DALLA COMMISSIONE AL REFERENDUM!

La commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale del Veneto ha approvato, a maggioranza, entrambi i progetti di legge da un anno in discussione che chiedono una consultazione popolare dei veneti su indipendenza e autonomia della Regione: con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro popolare, Gruppo Misto e Unione Nordest la commissione ha dato il via libera al progetto di legge 342 che chiede un referendum per verificare la volontà dei veneti di costituirsi un “repubblica indipendente e sovrana”; con gli stessi voti (ma con l’astensione di Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia)  la commissione ha ugualmente detto sì al secondo progetto di legge (pdl 392), presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80% del gettito fiscale. Al voto, arrivato al termine di una mattinata di acceso dibattito non hanno partecipato i consiglieri di Pd, di Italia dei valori e della Sinistra veneta, usciti in segno di protesta per la ritenuta ”incostituzionalità” della proposta di legge 342 e per la mancata copertura finanziaria di entrambe le proposte di legge. La commissione, infatti, ha deciso di stralciare la norma finanziaria da entrambe le proposte di legge, affidando al successivo esame d’aula il compito di individuare le fonti di copertura del costo di una consultazione referendaria regionale, stimata nell’ordine di 14 milioni di euro. Un costo che potrebbe essere ridotto a un terzo se il referendum verrà indetto in concomitanza con una consultazione elettorale ordinaria.
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