martedì 25 marzo 2014

PROFUGHI, CANER: “GLI IRREGOLARI COSTANO MILIONI ALLA SANITA’ DEL VENETO. DINIEGHI COMPRENSIBILI DA COMUNI E PROVINCE”


“Quando si parla di gestione dell’emergenza clandestini, si dovrebbe farlo fornendo dati, non sollecitando il pietismo della gente. Quanto ci costa, ad esempio, l’assistenza sanitaria di chi arriva in Veneto senza documenti? Ecco, a parer mio è giusto aiutare i veri profughi che fuggono da situazioni di guerra, ma non i clandestini che alimentano il racket degli sbarchi e di cui non è giusto che l’Italia e il Veneto si prendano carico, nel menefreghismo dell’Europa”. Il capogruppo leghista Federico Caner fornisce i dati regionali sulla spesa per gli irregolari, proprio nei giorni in cui si acuiscono le polemiche per l’arrivo di centinaia di clandestini nelle nostre città.
“Nel 2012 l’assistenza agli irregolari ci è costata oltre 8 milioni di euro, destinati alla prevenzione e all’assistenza. Ribadisco: i profughi che scappano dalla guerra debbono essere un problema europeo. Mentre i clandestini, entrati tramite il racket degli scafisti, costano al Paese 30 euro al giorno e al Veneto milioni di euro l’anno in cure. In teoria dovrebbe essere lo Stato a rimborsare queste spese, ma così non è. Allora mi chiedo: quanto è giusto che siano i nostri cittadini a farsi carico di una emergenza del genere? Perché la Regione deve pagare per l’accoglienza di irregolari quando Roma taglia le risorse e si faticano a chiudere i bilanci?. A questo punto io comprendo la chiusura da parte di alcuni nostri amministratori locali, che pensano prima ai loro cittadini e dopo ad emergenze di cui non spetta a noi farci carico”.

venerdì 21 marzo 2014

INDIPENDENZA, ADESSO SI INDICA UN REFERENDUM "UFFICIALE" PER RISPONDERE ALLA VOLONTA' DEI VENETI!

“Martedì prossimo, nella Conferenza dei Capigruppo consiliari, porrò sul tavolo l’estrema urgenza dell’approvazione del pdl 342. I numeri ci sono, è ora di portarlo in aula e di approvarlo. Non vorrei che l’eccessiva riluttanza da parte di alcuni consiglieri di opposizione indicasse il desiderio antidemocratico di proibire ai veneti di esprimere in un referendum la propria volontà in maniera chiara e inequivocabile”. Così il capogruppo leghista Federico Caner, che chiede un impegno formale di approvare in Commissione e in aula il progetto di legge per l’indizione di una consultazione ufficiale su indipendenza e autonomia dei Veneti. “Il mio invito è in particolare per il presidente della Commissione Affari istituzionali Costantino Toniolo, perché convochi al più presto i consiglieri ponendo come unico punto della seduta il pdl 342. Credo che i segnali dati dalla gente in questi ultimi giorni siano significativi a livello politico; a noi oggi tocca il compito di dare una risposta istituzionale che vada oltre il valore simbolico di un sondaggio. Assumiamoci la responsabilità di ascoltare i veneti; penso sia un compito doveroso da parte di una Amministrazione incentivare la scelta democratica in una consultazione popolare”. 
Qui sotto il video di Corriere.it:

 

mercoledì 12 marzo 2014

INDIPENDENZA, VENETO COME LA CRIMEA. CANER SU RUSSIA24 TV CHANNEL

Il Veneto come la Catalogna, la Scozia e la Crimea, impegnato a combattere per la propria indipendenza “motivata” anche da una spinta economica gravata dalla crisi internazionale. Questa l’immagine della nostra Regione scaturita dal confronto, avvenuto stamane, tra il capogruppo leghista in Consiglio regionale Federico Caner e i media russi, in una lunga intervista per Russia24 Tv News Channel (il maggior network statale all news con 5 canali televisivi, 4 radio e 70 milioni di utenti, in pratica la Rai locale).
“In particolare – spiega Caner – i media russi erano interessati alla nostra proposta di regionalizzare il debito pubblico statale, prendendocene una congrua parte pur di ottenere l’indipendenza attraverso un referendum democratico tra i veneti. E’ un percorso compiuto in Europa anche dalla Catalogna, che versa a Madrid 5 miliardi l’anno, e dalla Scozia, che a settembre ha convocato una consultazione in merito. E, ovviamente, il parallelismo scatta in automatico per la situazione della Crimea, che domenica voterà la propria indipendenza dall’Ucraina”.
“La Lega da sempre sostiene l’autodeterminazione dei popoli e il diritto a staccarsi dagli Stati nazionali se è la gente a chiederlo democraticamente – prosegue Caner -. La Crimea come il Veneto, si appellano al diritto internazionale che le rispettive capitali (Roma o Kiev) non possono ignorare. Questo ho detto ai giornalisti di Russia24 Tv News Channel, spiegando che il Veneto ha diritto all’indipendenza se lo vogliono i veneti, e tanto più se comunque è disponibile a prendersi carico di parte del debito pubblico pur non avendolo generato (leggi qui come), dato che ogni anno lasciamo a Roma 20 miliardi di residuo fiscale. E’, questo, il segnale che i media russi guardano con assoluto interesse alle spinte indipendentiste del Vecchio continente, inserendo il Veneto in un movimento autonomista che porterà all’Europa dei popoli per cui la Lega lotta da decenni”.
LEGGI L'ARTICOLO DEL "MATTINO DI PADOVA"
LEGGI L'ARTICOLO DEL GAZZETTINO.IT
LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE

martedì 4 marzo 2014

INDIPENDENZA, CANER: “PRESTO IL REFERENDUM IN AULA. VENETO HA DIRITTO A AUTONOMIA, ACCOLLANDOSI PARTE DI DEBITO PUBBLICO”

“Il prezzo della nostra libertà è di 117 miliardi di euro, cioè la nostra parte di debito pubblico se fosse regionalizzato. Li ripagheremmo, tenendoci il nostro residuo fiscale che ammonta a 20 miliardi l’anno, in pochi anni. Dopo di che saremmo liberi. Sembra un paradosso, ma è il costo dell’indipendenza di un Veneto che non ha responsabilità sul debito pubblico, che produce un PIL pari a quello di 4 regioni del Sud e che non vuole affondare assieme al Titanic Italia”.
Lo afferma il capogruppo leghista in Regione Federico Caner, all’indomani della grande raccolta firme a sostegno dell’indipendenza del Veneto, che ha portato ai 500 gazebo sul territorio oltre 100.000 cittadini. “Mi impegno personalmente a portare in aula il progetto di legge sul referendum appena passerà il Bilancio di previsione – dichiara Caner -. A guardare i dati, la richiesta di indipendenza non è assolutamente infondata, anzi. Se prendiamo l’intero ammontare del debito pubblico, che ormai supera il 130% del PIL e sottrae al Paese circa 85 miliardi l’anno di interessi (terza voce di spesa del Paese dopo Sanità e sociale e prima dell’istruzione!), potremmo decidere di ripartirlo equamente tra le 20 regioni. Come? Attraverso la media di tre criteri: la responsabilità storica, la demografia, e la capacità fiscale (cioè la distribuzione del PIL)”.
In questo modo, spiega Caner, (basandosi sui dati di uno studio di Plancia sul debito pubblico regionalizzato aggiornato al 2013, SCARICALO QUI) il Nord si accollerebbe una quota di debito parti a 734 miliardi (il 36,8% del totale), il Centro 331 e il Sud 930. Al Veneto spetterebbero 117 miliardi, cioè 23.928 euro pro-capite. “E’ il prezzo della nostra libertà, e purtroppo aumenta ogni anno per colpa delle politiche centraliste ed assistenzialiste del Governo. Se nel 2012 la ‘nostra’ quota di debito statale era di 109 miliardi, oggi è di 117: in un anno e mezzo è il costo della ‘decrescita insostenibile’ del Paese su ogni nostro cittadino. Una follia”. Ad ogni modo, il debito pubblico nazionale complessivamente attribuibile al Veneto, che pur sembra una cifra enorme ma che costituirebbe l’84% del nostro PIL, sarebbe di poco superiore a quello della Germania (79,6%) e inferiore alla media UE (89,8%). “Siamo disposti a prendercene carico – conclude Caner – ma poi Roma ci dia la totale autonomia. Solo in questo weekend 100.000 veneti hanno firmato per questo, e la nostra richiesta di indipendenza andrà avanti con altre iniziative anche a livello europeo”.