mercoledì 17 dicembre 2014

Provincia di Belluno, Caner: “PD pontifica in Veneto e taglia a Roma, mentre tratta maggiore autonomia per Bolzano”

“Nessuna meraviglia se dal Governo più statalista di sempre, e dopo una riforma delle Province monca e cialtronesca, si decida di togliere trasferimenti e personale a Belluno, area ad altissima specificità, bisognosa di autonomia e non di centralismo. I bellunesi ringrazino Renzi, il Pd, Delrio e magari anche il sottosegretario Bressa, veneto solo di nascita perché impegnato a mantenere i privilegi di Bolzano fregandosene di Belluno. Benissimo fa, pertanto, il presidente di Confindustria Belluno Dolomiti a paventare il rischio di dover rinunciare a competenze, in assenza di adeguate risorse e personale per gestirle”.
Così il capogruppo leghista in Regione Federico Caner commenta le dichiarazioni di Gian Domenico Cappellaro, conseguenti alla notizia per cui il Governo prevede per la Provincia di Belluno un taglio di 126 dipendenti su 250, e 4.5 milioni di euro in meno ogni anno fino al 2017.
“Mentre Kompatscher e Rossi trattano con Roma maggiori deleghe fiscali – prosegue Caner -, al di qua del confine montano si tagliano risorse e dipendenti, tanto da mettere a rischio le deleghe su servizi erogati dalla Provincia come difesa del suolo, scuole superiori, centri per l’impiego… E tutto questo in un territorio che lascia a Roma un miliardo l’anno di residuo fiscale”.
“Il PD bellunese, anche qui in Regione con consigliere Sergio Reolon, va cianciando di autonomia, di richiesta di deleghe a Venezia e a Roma – conclude Caner -. Ma se lo Stato taglia dipendenti e risorse a livello locale, pretendere deleghe aggiuntive è assurdo perché non si riuscirebbe a gestirle. Per dignità i rappresentanti del PD, tra cui il Segretario regionale Roger De Menech che pure è stato sindaco di un Comune montano, dovrebbero evitare di pontificare di autonomia, quando poi a Roma votano per togliere a Belluno e al Veneto personale, risorse e competenze”.

giovedì 11 dicembre 2014

Dalla UE stop all’obbligo di indicazione del sito di produzione sulle etichette alimentari. Grave danno per il Made in Italy


«Eliminare l’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari il sito di produzione costituisce un danno enorme per il made in Italy: penso soprattutto ai tanti produttori veneti che proprio grazie all’indicazione di una produzione effettuata nel nostro territorio possono garantire qualità e trasparenza al consumatore, assicurando maggior valore al prodotto stesso e promuovendo l’economia locale. Si tratta di una questione di primaria importanza, che a Renzi evidentemente non interessa, visto l’immobilismo del Governo». Così il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto, Federico Caner, sulla nuova normativa Ue che scatterà dal 13 dicembre e che prevede, tra l’altro, lo stop all’obbligo in etichetta dell’indicazione dello stabilimento di produzione.
«La normativa introduce interessanti e giusti benefici – spiega Caner -, tra cui maggiori controlli sui prodotti, l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime, degli allergeni alimentari e dei tipi di grassi utilizzati. Tuttavia, venendo meno al principio fondamentale di trasparenza nei confronti dei cittadini consumatori, attenua un obbligo importantissimo che consente di capire chi produce un determinato prodotto. Ecco perché – conclude Caner - do tutto il mio sostegno alla petizione “Io leggo l’etichetta”, indirizzata al Governo da vari gruppi commerciali e produttori per chiedere di comunicare all’UE, entro il 14 dicembre, la volontà di mantenere l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione sulle etichette, così da tutelare la salute del consumatore e il diritto ad essere informati».


mercoledì 10 dicembre 2014

Etichette alimentari, stop obbligo sui siti produttivi. Caner: «Grave danno per il made in Italy. Governo si attivi per cambiare regolamento europeo”


Venezia 10 dicembre 2014 – «Eliminare l’obbligo di indicare sulle etichette dei prodotti alimentari il sito di produzione costituisce un danno enorme per il made in Italy: penso soprattutto ai tanti produttori veneti che proprio grazie all’indicazione di una produzione effettuata nel nostro territorio possono garantire qualità e trasparenza al consumatore, assicurando maggior valore al prodotto stesso e promuovendo l’economia locale. Si tratta di una questione di primaria importanza, che a Renzi evidentemente non interessa, visto l’immobilismo del Governo». Così il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale del Veneto, Federico Caner, sulla nuova normativa Ue che scatterà dal 13 dicembre e che prevede, tra l’altro, lo stop all’obbligo in etichetta dell’indicazione dello stabilimento di produzione.
«La normativa introduce interessanti e giusti benefici – spiega Caner -, tra cui maggiori controlli sui prodotti, l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime, degli allergeni alimentari e dei tipi di grassi utilizzati. Tuttavia, venendo meno al principio fondamentale di trasparenza nei confronti dei cittadini consumatori, attenua un obbligo importantissimo che consente di capire chi produce un determinato prodotto. Ecco perché – conclude Caner – do tutto il mio sostegno alla petizione “Io leggo l’etichetta”, indirizzata al Governo da vari gruppi commerciali e produttori per chiedere di comunicare all’UE, entro il 14 dicembre, la volontà di mantenere l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione sulle etichette, così da tutelare la salute del consumatore e il diritto ad essere informati».

venerdì 5 dicembre 2014

ZTL all’ex Piave, Caner: “Manildo attende forse che Renzi depenalizzi occupazioni abusive? Chiediamo ordinanza immediata di sgombero”


Sono passati 40 giorni dall’occupazione abusiva dell’ex caserma Piave a Treviso da parte del collettivo ZTL, senza che il sindaco abbia ancora firmato alcuna ordinanza per consentire a Questura e Prefettura di disporre lo sgombero. Un permanere di illegalità contro cui si scaglia il capogruppo leghista in Regione Federico Caner: “Dopo tutto questo tempo, cosa fa il sindaco Manildo? Nulla. Annuncia incontri, colloqui col sorriso sulle labbra… eppure un mese fa aveva dichiarato ‘spazi a Ztl solo se entro 15 giorni lasciano la Piave’. Parole al vento e tempo scaduto: Ztl è ancora là. La verità è una sola: sgomberare è impossibile se dopo la denuncia d’ufficio della polizia locale manca una ordinanza formale del sindaco alla luce dell’inagibilità dell’immobile e del rischio per chiunque lo occupi. Perché, lo ricordo, nel caso malaugurato in cui dovessero verificarsi situazioni a risvolto penale o pericolose per l’incolumità di quei giovani, a risponderne in tutte le sedi sarebbe Manildo”. 
“Ztl – aggiunge Caner – afferma oggi di essersi costituita in associazione? Benissimo, allora attenda un eventuale prossimo bando e poi vi partecipi, anche se dalle gare per l’assegnazione di spazi pubblici dovrebbero essere esclusi coloro che hanno all’evidenza oltrepassato i confini della legalità. Altrimenti il tutto suona come una beffa per quei volontari che la legge la rispettano e si sentono presi in giro da questa Amministrazione. La Lega trevigiana, lo annuncio fin d’ora, interverrà come fatto in altre città per non far calare l’attenzione su questa occupazione, segnalando la questione al Segretario federale Matteo Salvini. Certo, comprendiamo che il timido Manildo vada male a procedere ad uno sgombero, quando il suo premier Renzi sta depenalizzando il reato di occupazione abusiva di immobili pubblici e privati: ci viene pure il sospetto che si stia attendendo proprio quella norma statale, che toglierebbe le castagne dal fuoco a un sindaco incapace di far rispettare la legge”. 

martedì 2 dicembre 2014

PRIMARIE PD FLOP, video e articoli con le mie dichiarazioni

Pubblico articoli e video con le mie dichiarazioni di ieri in merito all'esito delle Primarie PD.
Servizi Reteveneta e Rai3 regionale:




Ecco gli articoli dai giornali di oggi:
- La Lega punge: "Un'ecatombe" (Il Gazzettino)
- Si accende la corsa a palazzo Balbi (Voce di Rovigo)
- Lega contro Pd: "Primarie flop" (Giornale di Vicenza)
- Affluenza, scoppia la rissa Lega-Pd (Tribuna Treviso)
- Pd e Lega, subito scontro frontale (Corriere Veneto)


lunedì 1 dicembre 2014

Primarie, Caner: “Flop PD merito di Zaia. Moretti non è una leader”


“All’apparato del PD importerà pure poco, visto che Renzi definisce l’astensionismo ‘un fatto secondario’. Ma i 39.600 alle urne ieri per la scelta del candidato governatore dell’intero centrosinistra, sono una ecatombe. E raccontano l’amara (per il PD) verità su Ladylike Moretti, che non porta alle urne nemmeno un quarto dei votanti per le Primarie 2012 (in cui lei era portavoce di Bersani) e neanche metà di quelle 2013 per i parlamentari. Questo flop non è frutto dell’effetto Moretti, indiscussa diva dei talk show, mediaticamente esposta come nessun’altra. Da una parte si è visto l’effetto Zaia: dove c’è buona amministrazione, riconosciuta dai dati nazionali, una alternativa (pur esteticamente gradevole) non attrae nessuno. E poi, è indubbio che a differenza di Emiliano in Puglia, la Moretti non sia una leader, e lo certificano i numeri”.  
Il capogruppo leghista Federico Caner commenta i risultati delle Primarie del centrosinistra di ieri partendo dai dati: “Al di là del trionfalismo di De Menech, scopriamo che Moretti è stata scelta come sfidante di Zaia da 25.920 persone: dividendole per i 579 Comuni del Veneto, fa nemmeno 45 voti… una cosa ridicola. In tutta la provincia di Padova ieri ha raccolto circa gli stessi consensi del solo capoluogo a febbraio 2014. Moretti è andata di poco oltre i semplici tesserati del PD, circa 20.400”.
“Cosa c’è quindi che non va? Perché alle primarie in Puglia gli elettori aumentano rispetto al 2013, mentre in Veneto la montagna partorisce un topolino, nonostante l’attenzione dei media nazionali sull’appuntamento? Presto spiegato: è l’effetto Zaia. Quando hai un amministratore trasparente, concreto, che garantisce servizi senza aumentare le tasse, che tiene i conti in ordine, che pensa ai veneti prima che alle comparsate tv, l’elettore non cerca risposte altrove né vuole cambiare”.

venerdì 28 novembre 2014

Zaia in Russia ha ottemperato al mandato del Consiglio. Primarie PD e Ladylike distraggono il collega Ruzzante

Zaia coi diplomatici russi
“Mi spiace che il collega Ruzzante, tutto impegnato nelle Primarie del PD a sostegno dell’onorevole Ladylike, si sia scordato di quanto approvato dal Consiglio regionale il 17 settembre. Appena due mesi fa, pure il PD votò in aula la Risoluzione 77 (LEGGILA QUI) poi sottoscritta da tutte le altre regioni italiane, che impegna la Giunta regionale, cito testualmente, ‘ad attivare ogni utile necessaria azione politico-diplomatica per rimuovere e superare le cause e lo stato di sanzioni e di embargo, e ad assumere misure di sostegno adeguate a ristorare le imprese e i sistemi di filiera dei danni contingenti e strutturali subìti per effetto dell’embargo’. Se Ruzzante si concentrasse anche sui lavori del Consiglio, oltre che sulle Primarie del suo partito e sul suo bizzarro livore da campagna elettorale, probabilmente eviterebbe certe dichiarazioni boomerang contro Zaia. Peraltro l’unico che, a differenza del Governo Renzi, si sta adoperando per superare gli effetti delle stupide sanzioni europee contro Mosca, che portano l’unico risultato di causare danni da 900 milioni di euro all’export delle nostre imprese venete”.
Il capogruppo della Lega in Regione Veneto Federico Caner risponde così al collega del PD Piero Ruzzante, che ha attaccato Zaia per esser volato in Russia a visitare la locale Fiera del mobile dove ha incontrato importanti esponenti della politica locale. “Mentre Renzi se ne frega delle nostra aziende, prono ed obbediente ai diktat della Ue, e mentre Francia e Germania fanno affari d’oro con Mosca ignorando i divieti europei, Zaia decide di agire direttamente per risolvere una situazione ormai al collasso. Se Ruzzate incontrasse gli imprenditori se ne accorgerebbe, ma probabilmente ha altro da fare”.
“Il presidente Zaia – conclude Caner – è stato investito dal Consiglio regionale del mandato di operare anche diplomaticamente per superare sanzioni ed embargo. La politichetta spicciola e le cerette alla Ladylike, le lascia ad altri, ottemperando fino all’ultimo giorno al mandato ricevuto dai veneti”.


giovedì 13 novembre 2014

MALTEMPO, DA ZAIA 900 OPERE, DA RENZI NEANCHE UN EURO. E ANCORA IL PD PONTIFICA?

“Sui danni da maltempo si assiste all’ennesima squallida speculazione pre-elettorale del collega Pipitone, che finge di dimenticare quanto questa Regione ha fatto dal suo insediamento per la tutela del suolo da rischio idrogeologico. Parliamo di oltre 900 opere cantierate per investimenti di circa 400 milioni di euro. Parliamo dei lavori per la cassa di espansione di Caldogno, dell’importo di 40 milioni, di quella di Trissino che sarà consegnata a breve, di quelle di Montebello e viale Diaz che seguiranno. Il Piano d’Alpaos prevede lavori per miliardi, sempre che sia possibile svincolare gli interventi dal patto di stabilità. Attendiamo perciò che Renzi mantenga la promessa fatta a Treviso di fronte a Zaia e ai sindaci a fine febbraio, quando appena insediato assicurò due miliardi per il dissesto del suolo. Naturalmente di quell’impegno è rimasto solo un vuoto bla-bla-bla, come di tutte le altre promesse renziane”.
Così il capogruppo leghista Federico Caner risponde al collega dell’IDV Antonino Pipitone, in merito alla difesa del suolo e agli interventi realizzati dalla Giunta Zaia. “La tutela idrogeologica è la priorità fin dall’alluvione 2010, di poco successiva al nostro insediamento – aggiunge Caner -, dopo che per 80 anni in Veneto non si erano fatte le opere necessarie. Questa la differenza tra chi fa e chi si limita alle chiacchiere, ancora più comiche se a farlo è un alleato di quel PD al governo da 3 anni, che dal 2011 non ha portato in Veneto nemmeno un euro e ancora oggi non fa che promettere. Pipitone invece di diramare inutilità contro Zaia, farebbe meglio a contattare i suoi alleati a Roma, sempre che le Primarie del PD cui partecipa gli lascino un momento libero per pensare anche ai cittadini veneti”.


giovedì 6 novembre 2014

CENTRO SOCIALE DJANGO A TREVISO, MANILDO SPALLEGGIA CHI VUOL SPARARE AI LEGHISTI. SGOMBERI O RESPONSABILITA’ SARAN SUE!!!

“’Sparare ai leghisti’ è una espressione che non avremmo mai più voluto sentire e che, come sosteniamo da tempo, colloca il Kollettivo ZTL in una posizione di pericolo effettivo. Il sindaco Manildo, col suo colpevole silenzio, la smetta di coprire questi soggetti: è ora che l’intera maggioranza condanni queste parole e prenda le distanze dall’illegalità in cui si muove ZTL, chiedendo a Prefetto e Questore di sgomberare immediatamente l’ex caserma Piave oggi ribattezzata Centro Sociale Django”.
E’ durissima la presa di posizione del capogruppo leghista in Regione Federico Caner, dopo aver letto le dichiarazioni di Gaia Righetto, portavoce del collettivo ZTL che da giorni occupa lo stabile di proprietà pubblica a Treviso. “Mentre Manildo posa a Vicenza per le Primarie del PD, nella Treviso che dovrebbe amministrare c’è chi minaccia di sparare ai leghisti. Non oso immaginare una situazione uguale e contraria, se cioè le stesse cose le avesse dette qualche leghista contro un attivista di ZTL: vedremmo i vari Chaibi o Calesso a scrivere lettere di fuoco sui giornali, mentre ora da loro solo silenzio”.
“Chiedo a Manildo, appena si riprende dall’ubriacatura delle Primarie del PD, di non tollerare oltre queste minacce alla Lega, da prendersi sul serio visto che arrivano da gente abituata ad azioni illegali come queste continue occupazioni. Il sindaco li sgomberi subito e li escluda da ogni futuro bando per la concessione di spazi cittadini: basta spalleggiare chi agisce contro la legge, basta fruire dell’appoggio politico e elettorale di questa gente, basta accettare il pericolo reale che costituiscono, in nome del ‘volemose bene’. Il nuovo centro sociale, che ora ha pure un nome, va sgomberato con le buone o con le cattive. Altrimenti il sindaco se ne assumerà ogni responsabilità non solo politica, visto che ora si parla di sparare ai leghisti”, conclude Caner.

giovedì 30 ottobre 2014

CASE POPOLARI, A TREVISO IL 68% ASSEGNATO IN DEROGA A LEGGE! HO INTERESSATO LA REGIONE PER IL RISPETTO DELLE GRADUATORIE

Sessantadue alloggi popolari su 91 a Treviso assegnati in emergenza abitativa (la quasi totalità a extracomunitari), superando di gran lunga la soglia consentita dalla Regione. Il capogruppo leghista Federico Caner ha deciso pertanto di presentare una interrogazione a risposta immediata rivolta alla Giunta Zaia, chiedendo di intervenire presso Ca’ Sugana per bloccare ogni ulteriore deroga, a tutela dei cittadini regolarmente in graduatoria che da anni attendono una casa popolare. 
“Scorrendo la lista dei contratti di edilizia residenziale pubblica stipulati da gennaio a ottobre 2014 a seguito dell’assegnazione da parte del Comune di Treviso – dichiara Caner -, si nota facilmente come il 68,13% degli stessi sia in regime di emergenza abitativa, a fronte di una aliquota massima del 15% fissata dalla legge regionale 10/1996. In questo modo gli assegnatari “d’emergenza”, quasi tutti extracomunitari e nomadi (vedi lista), hanno scavalcato i legittimi aspiranti già in lista, sottraendo loro il godimento di un sacrosanto diritto alla casa. La Regione non ha mai autorizzato il Comune a scavalcare la legge vigente, ed è per questo motivo che chiedo alla Giunta se intenda intervenire presso Ca’ Sugana per bloccare ogni ulteriore iniziativa in deroga alle graduatorie esistenti, riavviando le assegnazioni a chi ne è legittimato”.
“Le case popolari debbono spettare ai trevigiani, che negli anni le hanno pagate con le loro tasse – conclude Caner -. Quanto stanno facendo il sindaco Manildo e l’assessore Manfio è illegittimo. E mi chiedo: quali sono le emergenze abitative improcrastinabili che hanno causato a Treviso il superamento dell’aliquota massima consentita dalla legge regionale? Lo sanno Manildo e Manfio che riunire nei condomini popolari così tante situazioni di emergenza abitativa, quindi per sé stesse problematiche, rischia di causare ghetti in aree della città ad alta concentrazione residenziale?”.

martedì 21 ottobre 2014

EMBARGO, LA MIA INTERVISTA ALLA TV RUSSA

Ecco il video della mia intervista a "Russia1", il principale canale televisivo della Federazione, sulle sanzioni europee e l'embargo sui nostri prodotti. Dal minuto 2'08" il servizio, l'intervista a Zaia è dal minuto 5'10" e la mia dal minuto 6'18".
Guarda il video a questo link: http://vesti7.ru/vh?cid=950436

venerdì 17 ottobre 2014

LEGGE STABILITA', IL PD VENETO DALLA PARTE DI ROMA E DEI TAGLI ALLA SANITA' VENETA

“Tutti i governatori, in primis i democratici Zingaretti e Chiamparino, si sono dichiarati contrari ai tagli alle Regioni imposti da Renzi, che per gli Enti virtuosi rischiano di minare gravemente servizi essenziali come Sanità, Sociale e trasporto pubblico. L’unica eccezione è Alessandra Moretti, che twitta entusiasta la propria vicinanza al premier e l’adesione alla riduzione di risorse per i cittadini del Veneto. Complimenti, sappia che al momento debito ricorderemo ai veneti quanto lei sia prona ai diktat di Roma, anche a costo, come suggerisce il ministro Padoan, di aumentarci le tasse”.
Così il capogruppo leghista Federico Caner, commentando le dichiarazioni dell’eurodeputata piddina e del segretario regionale Roger De Menech. “Fa bene Moretti a cinguettare sui social con tale assiduità – prosegue Caner –, così è ben chiaro a tutti quale sarà il destino del Veneto se malauguratamente lei dovesse governarlo. Quel che Moretti e DeMenech fingono di ignorare per opportunismo politico, è che la Corte dei Conti ha di recente promosso la Sanità veneta, che i nostri bilanci sono in ordine pur senza avvalerci dell’addizionale regionale Irpef. Qui gli sprechi li abbiamo già tagliati da tempo, inclusi i vitalizi, i dipendenti, i fondi ai gruppi, i costi del palazzo, il listino bloccato, il numero dei consiglieri, e così via. Ora, io capisco che Moretti fiancheggi Renzi perché vuole farsi candidare alle Regionali per investitura diretta, ma un po’ di coerenza dovrebbe dimostrarla: lavora per Roma o per i Veneti? Sta dalla parte del premier che taglia risorse ai nostri cittadini, o vuole una Regione che dia servizi efficienti? Si legga le parole di Stefano Fassina, Pd e bersaniano com’era lei fino a qualche tempo fa, e impari”.
“Per far bene davvero – conclude Caner –, Alessandra Moretti dovrebbe suggerire al suo cinguettante premier di recuperare risorse introducendo i costi standard in Sanità, o di tagliare ai ministeri responsabili del 94% della voragine di debito pubblico, o di rinunciare a Mare Nostrum (oltre un miliardo speso finora), o di evitare marchette come i 150.000.000 ai Forestali della Calabria che pur Renzi aveva annunciato di voler cancellare. Quella è spesa improduttiva su cui fare spending review, non certo i servizi ai veneti, tra cui la Sanità che lo stesso presidente Napolitano ha definito la migliore d’Italia. Pieno appoggio pertanto a Zaia e al ricorso in Corte costituzionale contro la Legge Renzi”.

lunedì 13 ottobre 2014

MOZIONE FAMIGLIA NATURALE, CANER: “LEGA FAVOREVOLE, MA RISPETTO CHI VOTERA’ SECONDO PROPRIA SENSIBILITA’”


Venezia, 13 ottobre 2014 – “Domani la Lega Nord voterà convintamente la mozione per la tutela della Famiglia tradizionale, ed invito a fare altrettanto tutti i colleghi che comprendono quanto non sia un documento ‘contro’, ma ‘a favore’ di determinati valori. Su questa tematica, come su altre che attengono alla sfera personale e alla sensibilità individuale, non esistono però indirizzi di partito, trattandosi di valori trasversali all’appartenenza politica. Ci auguriamo che il sostegno alla mozione sia forte, ma rispettiamo chiunque la pensi diversamente e si esprima di conseguenza”. Il presidente leghista Federico Caner, alla vigilia del voto della mozione presentata dalla sua vice Arianna Lazzarini, annuncia il parere favorevole dell’intero Gruppo consiliare al documento che sarà sottoposto all’aula come primo punto all’ordine del giorno.
“Non si tratta di fare differenze o ‘classifiche’ sui valori della famiglia tradizionale rispetto a quella omo – specifica Caner -, bensì a fissare alcuni concetti su cui penso si possa essere d’accordo, sia in maggioranza che all’opposizione. Concetti semplici: dalla libertà di due genitori di educare i propri figli in modo diverso rispetto al ‘Documento standard per l’educazione sessuale’ imposto da UNAR e OMS fin dall’asilo, alla tutela e al riconoscimento dei valori tradizionali per chi volesse praticarli. Si tratta solo di sancire questa libertà, non di escluderne altre. E su questo obiettivo, credo, si possa convergere senza connotare la sfera familiare ‘naturale’ di un significato politico che non deve avere”. 

mercoledì 8 ottobre 2014

INDAGINI AMBIENTE, CANER AL PD: “MAI TARDI PER L’AUTOCRITICA, MA MANCA LA VERGOGNA. RUBINATO E DE MENECH SI CANDIDINO”

“Non fare mai cose per cui sei solito biasimare gli altri: è fonte di vergogna essere sconfessati dalle proprie colpe. Ai democratici De Menech e Rubinato ricordo questa massima di Catone, utile a prescindere dalle loro strategie in vista delle Regionali. Quando, infatti, chiedono un cambiamento in Regione, non intenderanno mica consegnarla a chi recentemente ha avuto problemi in casa propria, piuttosto che continuare a farla amministrare ad un Presidente capace di trasparenza, pulizia e buon governo?”. Il capogruppo leghista in Regione Federico Caner risponde così al segretario dem De Menech e alla senatrice Rubinato, in merito alla nuova indagine in materia ambientale che ha coinvolto anche un dirigente della Regione (peraltro già oggetto di provvedimenti disciplinari da parte di palazzo Balbi). 
“La svolta che vorrebbe Rubinato c’è già stata in Veneto e si chiama Luca Zaia – aggiunge Caner -. Questo emerge anche dagli atti d’indagine. Per cui, senatrice Simonetta, stai serena: invece di chiedere il cambio di un ottimo Governatore, guarda tra le mura tue amiche cosa è di recente accaduto, e se riesci a passarci sopra càndidati direttamente alle Regionali. Ricordo che Zaia, pur in un periodo di crisi e tagli pesantissimi da parte dei governi romani PD, ha mantenuto i conti in ordine, garantendo tra le altre cose un’eccellenza sanitaria come nessun’altra Regione in Italia; se oggi ad esempio siamo l’Ente di riferimento nazionale per la spesa e i costi standard, lo dobbiamo a lui. A De Menech e Rubinato consiglio un’attenta analisi sui propri amministratori, a tutti i livelli, cosa che evitano troppo spesso di compiere. E proprio volendo, è sempre positiva anche l’autocritica: l’una è a Roma da un lustro e mezzo, l’altro è tra i discepoli del Verbo renziano ‘tante parole e pochi fatti’. Se costoro dovessero governare il Veneto come lo Stato, vedremmo solo tagli e dati al ribasso, perché nemmeno una delle promesse di Renzi alla nostra Regione è ancora stata mantenuta”.

martedì 30 settembre 2014

EMBARGO RUSSO, PROTOCOLLO PER SOSTENERE IL "MADE IN VENETO"

“Italiano, meglio veneto” è il titolo del protocollo d’intenti condiviso oggi in Consiglio regionale assieme ai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare (Confagricoltura, Coldiretti, CIA) e della grande distribuzione (Confcommercio, Federdistribuzione, Unicom s.r.l., Aspiag service s.r.l., Commerciale Brondolan s.r.l., ALI’ S.p.A., Gruppo alimentare Rossetto S.p.A., Supermercati Cadoro). Obiettivo del documento quello di valorizzare e promuovere la produzione agroalimentare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. 
L’impegno proposto dalla Regione si inserisce nel complesso delle iniziative messe in atto per dare una risposta non solo alle conseguenze dell’embargo russo per le merci provenienti dall’Unione Europea, che ha colpito in modo particolare il Veneto, ma anche per rinnovare e innovare un settore che con l’embargo ha evidenziato forti carenze strutturali. Il documento sottoscritto prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo nazionale e gli Organismi europei affinché vengano valutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto, prevede azioni di sensibilizzazione dei consumatori, prevede proposte progettuali da elaborare in collaborazione con le imprese del settore agroalimentare e del commercio al dettaglio e della grande distribuzione e sostenute con risorse finanziare regionali, statali e comunitarie.

TREVISO COMIC: MANILDO MALATO DI ANNUNCITE, SOLO MANCETTE A FESTIVAL ED EVENTI CHE DAN VITA AL CENTRO

“L’investimento del Comune sulla cultura non può essere solo Goldin, ammesso che ce la si faccia a riportarlo in città. Che al TCBF si diano solo 1.500 euro a fronte di 30.000 visitatori, soprattutto giovani, è allucinante. Non comprendo la politica dell’Amministrazione Manildo, che prende a pesci in faccia gli organizzatori di Suoni di Marca e che destina a TCBF solo una mancetta, dopo aver criticato la precedente amministrazione per il poco rilievo dato alle iniziative culturali. Qual è lo sbandierato cambiamento rispetto al passato? Quali i presunti passi avanti in materia di cultura?”.
Il capogruppo leghista in Regione Federico Caner, complimentandosi con gli organizzatori del “Treviso comic book festival” per la riuscita dell’evento, censura l’atteggiamento dell’assessore alla cultura Luciano Franchin, “che dimostra di non aver ben chiara l’idea di cultura da portare in città, ma soprattutto di non sapersi discostare da quanto criticava in precedenza. Attendiamo ancora si concretizzi il ritorno di Goldin, che per sua stessa ammissione ancora nulla sa dell’intenzione del Comune di ripristinare una collaborazione; ma dall’altra parte l’Amministrazione dimostra un incredibile menefreghismo nei confronti di chi fa cultura per i giovani legandosi al tessuto commerciale del centro. Proprio in occasione di TCBF, infatti, moltissimi negozi hanno colorato le proprie vetrine e la città per una volta ha partecipato in toto all’evento. Peccato che alla buona volontà degli organizzatori non corrisponda un adeguato supporto da parte del Comune, del quale non si capiscono le linee programmatiche in materia di Cultura e politiche giovanili. Manildo, come Renzi, è malato di annuncite e dopo tanti proclami si dimostra incapace di mantenere quanto promesso”.

martedì 16 settembre 2014

GANG CRIMINALI A TREVISO, VIGILI SENZA RISORSE MA SOLDI PUBBLICI PER I NOMADI. LA SMART CITY DI MANILDO HA FALLITO: RIPRISTINARE SUBITO POLIZIA INVESTIGATIVA NOTTURNA

“La smart city di Manildo si è ormai trasformata in una crime city: ogni giorno due o tre episodi di criminalità, soprattutto notturna. Cose mai viste, ma che noi purtroppo avevamo paventato in campagna elettorale, mettendo in guardia contro il lassismo dell’attuale Amministrazione. Invece di stanziare 170.000 euro per un campo nomadi, Manildo ripristini la sezione investigativa della Polizia locale, la cui soppressione ha portato all’attuale situazione, e disponga il pagamento degli straordinari e dei notturni agli agenti in servizio anticrimine”.
Questa la richiesta del capogruppo leghista in Regione Veneto Federico Caner dopo l’escalation di episodi di violenza in città. “Era tutto drammaticamente prevedibile – dichiara Caner -. Quando si allentano i controlli, le gang riprendono in mano la situazione, e così è accaduto. Manildo, se capisce la gravità della questione, si coordini subito con il Prefetto e porti l’emergenza al Tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Quando a Treviso governava la Lega non si sarebbero mai verificati episodi del genere. Mai. La polizia locale era attiva di giorno e di notte”. 
Tuttavia, Caner sostiene di essere contrario ad un ritorno alle ronde, vista proprio la gravità della situazione “decisamente diversa rispetto a 10 anni fa. Allora al massimo si verificavano dei furti, e le pattuglie avevano il compito sia di deterrente che di controllo del territorio per segnalare anomalie a Polizia e Carabinieri. Ricominciare oggi con le ronde significherebbe esporci a rischi troppo alti e al pericolo di essere accerchiati e pestati da queste gang come accaduto a un barista del centro, aggravando così il lavoro delle forze dell’ordine. L’unica soluzione è che Manildo investa sulle pattuglie di vigili, chiedendo fondi a Renzi visto che è suo sodale, e smettendola di buttare 170.000 euro di soldi pubblici nell’apertura di un campo nomadi a Fiera quando la polizia locale non è messa nelle condizioni di controllare il territorio di giorno e di notte. Altro che smart city, altro che città viva e aperta: Manildo ha fallito, e così il suo vice e assessore alla sicurezza Grigoletto. Ne prendano atto e agiscano di conseguenza”.

lunedì 15 settembre 2014

IO SCELGO VENETO, PER L'AGRICOLTURA E CONTRO L'EMBARGO

Si è svolto oggi presso il Consiglio regionale del Veneto un dibattito con la partecipazione di Roberto Luongo, direttore generale dell’ICE, (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) sul tema “Il Veneto: un’economia ‘in ripresa’ alle prese con la crisi dell’embargo russo”. L'appuntamento prende l'avvio dalla recente pubblicazione dei dati Ice riferiti al primo trimestre 2014 e che si inserisce nella riflessione istituzionale e politica regionale generata dall’embargo russo.
Pubblico qui (SCARICALO) il documento che Coldiretti Veneto ha sottoposto stamattina alla nostra attenzione durante l’incontro. Trovo condivisibili le critiche all’operato di un Governo cieco e sordo di fronte agli interessi dei veneti, degli agricoltori, degli imprenditori, anche perché queste sanzioni assurde alla Russia ci costeranno 1,8 miliardi di export (unico settore finora in netta ripresa). 

venerdì 5 settembre 2014

SCOMPARSA “NANI” PINARELLO, IL MIO RICORDO

Foto www.tribunatreviso.it
“Un imprenditore simbolo dell’ingegno veneto, il cui nome è impresso nei trionfi sportivi di molti campioni”. Così il capogruppo leghista in Regione Veneto Federico Caner ricorda Giovanni “Nani” Pinarello, scomparso ieri pomeriggio a Treviso. 
“Capostipite e fondatore di un marchio ineguagliabile – aggiunge Caner – interpretava il valore del lavoro come nessun altro, quasi come una religione più che come un mestiere. Dal nulla ha creato un’azienda da milioni di fatturato, con decine di dipendenti, legando il suo nome a quello della città di Treviso in maniera inscindibile. Alla moglie e ai figli va il mio cordoglio, nel ricordo della preziosa eredità di Nani non solo in termini imprenditoriali ma soprattutto di passione e di intraprendenza”.

giovedì 10 luglio 2014

"TREVISO FOGNA A CIELO APERTO", IL SERVIZIO DI RETEVENETA

Ecco il servizio 
dal Tg Treviso 
di Reteveneta 
in merito 
alle mie denunce 
sullo stato pietoso 
della città di Treviso 
dopo l'introduzione 
della raccolta differenziata
 con cassonetti 
anche nel centro storico. 
Guarda il video qui:

martedì 8 luglio 2014

RACCOLTA RIFIUTI A TREVISO, INCONTRO COMMERCIANTI E CONSIGLIERI PER DETTARE LE LINEE A COMUNE E CONTARINA

“Ho già contattato commercianti e consiglieri comunali di Treviso per un incontro risolutivo sul problema rifiuti in città. Vista l’incapacità dell’Amministrazione Manildo e di Contarina nel risolvere questa incresciosa situazione, che sta trasformando il centro storico in una fogna a cielo aperto, è ora che qualcuno affronti il problema e incalzi la Giunta con proposte concrete”. Il capogruppo leghista in Regione, Federico Caner, interviene nuovamente sulla questione rifiuti a Treviso, dove particolarmente in città la questione sta diventando esplosiva.
“Il Comune e Contarina hanno detto che risolveranno tutto dopo l’estate, ma i commercianti e i cittadini non possono certo aspettare i comodi di Manildo e Zanata, compagni di partito ed evidentemente non in grado di organizzare la raccolta differenziata in maniera decente, come fatto in tutti gli altri Comuni dell’hinterland. Ora, al fatto che la colpa sia dei residenti e dei negozianti, non ci crede nessuno, se non chi le responsabilità dovrebbe assumersele e fin dal principio. Perciò, stante l’approssimazione del duo Manildo-Grigoletto, ho contattato commercianti del centro e consiglieri comunali di opposizione: stileremo assieme priorità e modalità di intervento concordate, come sarebbe dovuto essere da principio se l’Amministrazione avesse proceduto con intelligenza. E’ pazzesco che l’avvio di un servizio come la differenziata spinta debba trasformare Treviso in una fogna a cielo aperto o i quartieri in distese di cassonetti, solo perché non si sono volute cercare in anticipo soluzioni già sperimentate in ogni città civile”.

giovedì 3 luglio 2014

TREVISO INVASA DAI BIDONI, UN DISGUSTOSO ECOCENTRO. MANILDO PREVEDA ISOLE CON CHIAVETTA COME A BOLZANO

“Il dilettantismo dell’Amministrazione Manildo sta trasformando Treviso in un ecocentro a cielo aperto. Se la nuova differenziata porta a porta ha creato problemi in periferia, in città è un’autentica tragicommedia. Che farebbe ridere se non facesse piangere, e se non avesse come vittime decine di esercenti e residenti in palazzi senza garage. Che spettacolo desolante… ma era così difficile prevedere delle isole ecologiche con chiavetta, come a Bolzano e in ogni città civile?”.

Il capogruppo leghista in Regione, Federico Caner, raccoglie le segnalazioni di alcuni commercianti del centro storico, cui non sono stati consegnati i bidoncini o che si ritrovano a doverli lasciare in strada. “Una situazione paradossale, dovuta a cialtroneria e impreparazione di questa Amministrazione. Ad alcuni non sono stati consegnati i bidoni, e Contarina ha addirittura invitato ad andarseli a prendere; intanto le immondizie dove le gettano? Altri non sanno dove lasciare questi enormi cassonetti, perché le disposizioni sanitarie vietano di ricoverarli in negozio. E così li lasciano in strada magari per l’intero weekend, dando vita a un immenso ecocentro a cielo aperto, maleodorante e disgustoso in una città turistica che in estate si vive anche la sera”.
“La differenziata spinta è cosa giustissima, e l’amministrazione precedente infatti la stava avviando dopo averla deliberata – conclude Caner -. Ma la gestione Manildo è del tutto improvvisata. Altro che risolvere la questione dopo l’estate o, come dice il vicesindaco Grigoletto, limitarsi a valutare e sguinzagliare i vigili contro gli ecofurbi. La situazione di questi 120 residenti e commercianti del centro va risolta subito, adesso. Manildo, bravissimo a pontificare di PaTreVe e smart city, faccia l’unica cosa urgente possibile: ordini dei bidoni con chiavetta esteticamente accettabili e risolva il disagio di un centro storico che non si può trasformare in una discarica”.

lunedì 23 giugno 2014

PASTICCIO TASI E STANGATA RIFIUTI A TREVISO, E MANILDO PARLA DI CARROZZONE PATREVE E REGIONALI 2015?

“A Treviso aumentano i rifiuti per i commercianti del centro, gli ospiti delle case di riposo pagano la TASI perché la Giunta si scorda di esentarli, la città sta per essere stravolta da una pedonalizzazione decisa d’arbitrio dall’amministrazione. Intanto Manildo va a proporre candidati per Palazzo Balbi utili solo a portare avanti il suo carrozzone Patreve. Se voleva deleghizzare la città, il sindaco ci è riuscito eccome: in peggio”.
Il capogruppo leghista in Regione Federico Caner interviene dopo l’ennesima boutade del primo cittadino di Treviso, stavolta in merito alla proposta di candidare l’ex presidente degli industriali Vardanega come leader del centrosinistra alle prossime regionali. 
“Manildo si preoccupi di ritirare le deleghe all’assessore Gazzola dopo il pasticcio TASI, con migliaia di euro spesi per inviare ai cittadini modelli F24 in bianco, con gli anziani in casa di riposo costretti a saldare la tassa, e con gli inquilini Ater che non sapevano se e quanto pagare. Su questo dovrebbe lavorare un sindaco, invece di portare avanti un carrozzone come la Patreve già insabbiato di fatto dalla sconfitta elettorale a Padova e dall’indagine sul sindaco di Venezia. Ci chiediamo poi come pensi di rivitalizzare il centro, se a un oscuro progetto di pedonalizzazione con spostamento del mercato, Manildo contrappone una sonora stangata nella tariffa rifiuti proprio per quei negozianti che lavorano con passione per tener viva la città. Tutto questo – conclude Caner -, senza voler accusare il sindaco di malizia, è prova di totale e sonoro dilettantismo dell’amministrazione trevigiana”.

lunedì 9 giugno 2014

COMUNALI, CANER: “SEPPELLITA LA PATREVE. CENTRODESTRA COMPATTO CON CANDIDATI PULITI, PUO’ VINCERE ANCHE A VENEZIA”

“Padova è il primo tassello, un modello da replicare prestissimo a Venezia. Dove il centrodestra si presenta compatto, con un candidato serio, credibile, pulito, e un programma chiaro, si vince anche in un momento non politicamente favorevole. Una cosa è chiara: della PaTreVe non resta più nulla, bocciata dai cittadini stessi. Come si è visto, non è più l’ora di nuovi carrozzoni che più sono grandi, più generano poca trasparenza”.
E’ il commento a caldo del capogruppo leghista in Consiglio regionale Federico Caner dopo il turno di ballottaggio e i risultati che hanno fatto registrare il successo straordinario di Massimo Bitonci a Padova.
“La Lega – precisa Caner – è andata in difficoltà laddove non ha proposto volti nuovi e giovani, o dove non è riuscita a interpretare la voglia di cambiamento. Al contrario, le vittorie di Padova, ma anche al primo turno a Giavera, Stienta, Ponte di Piave, roccaforti della sinistra, significano che durante la campagna elettorale si sono raccolte in pieno le esigenze dei cittadini; dove abbiamo avuto conferme (in primis Montecchio Maggiore e Paese, ma due settimane fa in decine di altri municipi), è il riconoscimento di un buon governo emerso nonostante il periodo ostile al centrodestra”. 
“Ripeto – conclude Caner – e sottolineo una cosa: la svolta per Padova è già arrivata, quella di Venezia potrebbe arrivare presto. La follia della PaTreVe è ormai archiviata. Non è più ora di nuovi inutili Enti che si potrebbero solo trasformare in occasioni di scarsa trasparenza. Il sindaco di Treviso Manildo ci pensi, prima che lo fermi il suo collega Bitonci: questo progetto nasce già morto e sepolto”.

martedì 8 aprile 2014

REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA, A GIUGNO IN AULA IL PDL 342. CANER: “RISPOSTA UFFICIALE E DEFINITIVA A ISTANZE POPOLARI”


Del referendum per l’indipendenza del Veneto si discuta nella prossima seduta di Consiglio, portando finalmente al voto il pdl 342. A chiederlo, nell’odierna conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, è stato il leghista Federico Caner, tenendo fede ad un impegno assunto nelle scorse settimane e alla volontà di dare una risposta definitiva e istituzionale alle istanze dei cittadini e dei 170 Consigli comunali e provinciali che hanno deliberato in merito.
“Se la mia richiesta sarà accolta, si andrà in aula subito dopo le elezioni e l’eventuale ballottaggio, quindi tra il 10 e il 12 giugno – dichiara Caner -. In questo modo non ci saranno, da parte dei detrattori o dei polemisti di professione, dubbi o polemiche da accampare. L’indipendenza del Veneto sarà trattata come risposta concreta al volere popolare ed istituzionale del territorio, ed ognuno di noi dovrà assumersi la responsabilità del proprio voto. Qui, lo ricordo ancora una volta, non si tratta di decidere se vogliamo o no l’indipendenza, ma di dare l’ok allo svolgimento di un referendum per ascoltare il volere dei veneti, in un momento politico in cui da Roma arrivano segnali di centralizzazione esasperata delle competenze degli Enti locali”. 

giovedì 3 aprile 2014

IL VENETO A STATUTO SPECIALE. ECCO LA NOSTRA RISPOSTA ALLE RIFORME CENTRALISTE DI RENZI


Il capogruppo leghista Federico Caner si dichiara soddisfatto per l’approvazione a maggioranza da parte dell’aula consiliare della risoluzione che impegna il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio a far sì che la Regione del Veneto, nell’ambito della riforma costituzionale, esprima la richiesta che le sia riconosciuto lo status di Regione a Statuto speciale.
“L’unica risposta chiara ed evidente del Consiglio veneto è questa – afferma Caner -. E’ stato rigettato il provvedimento del Governo ed è stato votato soltanto l’impegno relativo al riconoscimento del Veneto come Regione a Statuto speciale. Ciò significa che è stato lanciato un preciso segnale politico al Governo centrale, rigettando le richieste di riforma del Titolo V della Costituzione che hanno l’unica funzione di togliere attribuzioni fondamentali alle Regioni, con il rischio di perdere la qualità della nostra Sanità”.

mercoledì 2 aprile 2014

INDIPENDENZA DEL VENETO, SI' DALLA COMMISSIONE AL REFERENDUM!

La commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale del Veneto ha approvato, a maggioranza, entrambi i progetti di legge da un anno in discussione che chiedono una consultazione popolare dei veneti su indipendenza e autonomia della Regione: con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro popolare, Gruppo Misto e Unione Nordest la commissione ha dato il via libera al progetto di legge 342 che chiede un referendum per verificare la volontà dei veneti di costituirsi un “repubblica indipendente e sovrana”; con gli stessi voti (ma con l’astensione di Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia)  la commissione ha ugualmente detto sì al secondo progetto di legge (pdl 392), presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80% del gettito fiscale. Al voto, arrivato al termine di una mattinata di acceso dibattito non hanno partecipato i consiglieri di Pd, di Italia dei valori e della Sinistra veneta, usciti in segno di protesta per la ritenuta ”incostituzionalità” della proposta di legge 342 e per la mancata copertura finanziaria di entrambe le proposte di legge. La commissione, infatti, ha deciso di stralciare la norma finanziaria da entrambe le proposte di legge, affidando al successivo esame d’aula il compito di individuare le fonti di copertura del costo di una consultazione referendaria regionale, stimata nell’ordine di 14 milioni di euro. Un costo che potrebbe essere ridotto a un terzo se il referendum verrà indetto in concomitanza con una consultazione elettorale ordinaria.
Guarda il servizio di ReteVeneta:

martedì 25 marzo 2014

PROFUGHI, CANER: “GLI IRREGOLARI COSTANO MILIONI ALLA SANITA’ DEL VENETO. DINIEGHI COMPRENSIBILI DA COMUNI E PROVINCE”


“Quando si parla di gestione dell’emergenza clandestini, si dovrebbe farlo fornendo dati, non sollecitando il pietismo della gente. Quanto ci costa, ad esempio, l’assistenza sanitaria di chi arriva in Veneto senza documenti? Ecco, a parer mio è giusto aiutare i veri profughi che fuggono da situazioni di guerra, ma non i clandestini che alimentano il racket degli sbarchi e di cui non è giusto che l’Italia e il Veneto si prendano carico, nel menefreghismo dell’Europa”. Il capogruppo leghista Federico Caner fornisce i dati regionali sulla spesa per gli irregolari, proprio nei giorni in cui si acuiscono le polemiche per l’arrivo di centinaia di clandestini nelle nostre città.
“Nel 2012 l’assistenza agli irregolari ci è costata oltre 8 milioni di euro, destinati alla prevenzione e all’assistenza. Ribadisco: i profughi che scappano dalla guerra debbono essere un problema europeo. Mentre i clandestini, entrati tramite il racket degli scafisti, costano al Paese 30 euro al giorno e al Veneto milioni di euro l’anno in cure. In teoria dovrebbe essere lo Stato a rimborsare queste spese, ma così non è. Allora mi chiedo: quanto è giusto che siano i nostri cittadini a farsi carico di una emergenza del genere? Perché la Regione deve pagare per l’accoglienza di irregolari quando Roma taglia le risorse e si faticano a chiudere i bilanci?. A questo punto io comprendo la chiusura da parte di alcuni nostri amministratori locali, che pensano prima ai loro cittadini e dopo ad emergenze di cui non spetta a noi farci carico”.

venerdì 21 marzo 2014

INDIPENDENZA, ADESSO SI INDICA UN REFERENDUM "UFFICIALE" PER RISPONDERE ALLA VOLONTA' DEI VENETI!

“Martedì prossimo, nella Conferenza dei Capigruppo consiliari, porrò sul tavolo l’estrema urgenza dell’approvazione del pdl 342. I numeri ci sono, è ora di portarlo in aula e di approvarlo. Non vorrei che l’eccessiva riluttanza da parte di alcuni consiglieri di opposizione indicasse il desiderio antidemocratico di proibire ai veneti di esprimere in un referendum la propria volontà in maniera chiara e inequivocabile”. Così il capogruppo leghista Federico Caner, che chiede un impegno formale di approvare in Commissione e in aula il progetto di legge per l’indizione di una consultazione ufficiale su indipendenza e autonomia dei Veneti. “Il mio invito è in particolare per il presidente della Commissione Affari istituzionali Costantino Toniolo, perché convochi al più presto i consiglieri ponendo come unico punto della seduta il pdl 342. Credo che i segnali dati dalla gente in questi ultimi giorni siano significativi a livello politico; a noi oggi tocca il compito di dare una risposta istituzionale che vada oltre il valore simbolico di un sondaggio. Assumiamoci la responsabilità di ascoltare i veneti; penso sia un compito doveroso da parte di una Amministrazione incentivare la scelta democratica in una consultazione popolare”. 
Qui sotto il video di Corriere.it:

 

mercoledì 12 marzo 2014

INDIPENDENZA, VENETO COME LA CRIMEA. CANER SU RUSSIA24 TV CHANNEL

Il Veneto come la Catalogna, la Scozia e la Crimea, impegnato a combattere per la propria indipendenza “motivata” anche da una spinta economica gravata dalla crisi internazionale. Questa l’immagine della nostra Regione scaturita dal confronto, avvenuto stamane, tra il capogruppo leghista in Consiglio regionale Federico Caner e i media russi, in una lunga intervista per Russia24 Tv News Channel (il maggior network statale all news con 5 canali televisivi, 4 radio e 70 milioni di utenti, in pratica la Rai locale).
“In particolare – spiega Caner – i media russi erano interessati alla nostra proposta di regionalizzare il debito pubblico statale, prendendocene una congrua parte pur di ottenere l’indipendenza attraverso un referendum democratico tra i veneti. E’ un percorso compiuto in Europa anche dalla Catalogna, che versa a Madrid 5 miliardi l’anno, e dalla Scozia, che a settembre ha convocato una consultazione in merito. E, ovviamente, il parallelismo scatta in automatico per la situazione della Crimea, che domenica voterà la propria indipendenza dall’Ucraina”.
“La Lega da sempre sostiene l’autodeterminazione dei popoli e il diritto a staccarsi dagli Stati nazionali se è la gente a chiederlo democraticamente – prosegue Caner -. La Crimea come il Veneto, si appellano al diritto internazionale che le rispettive capitali (Roma o Kiev) non possono ignorare. Questo ho detto ai giornalisti di Russia24 Tv News Channel, spiegando che il Veneto ha diritto all’indipendenza se lo vogliono i veneti, e tanto più se comunque è disponibile a prendersi carico di parte del debito pubblico pur non avendolo generato (leggi qui come), dato che ogni anno lasciamo a Roma 20 miliardi di residuo fiscale. E’, questo, il segnale che i media russi guardano con assoluto interesse alle spinte indipendentiste del Vecchio continente, inserendo il Veneto in un movimento autonomista che porterà all’Europa dei popoli per cui la Lega lotta da decenni”.
LEGGI L'ARTICOLO DEL "MATTINO DI PADOVA"
LEGGI L'ARTICOLO DEL GAZZETTINO.IT
LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE

martedì 4 marzo 2014

INDIPENDENZA, CANER: “PRESTO IL REFERENDUM IN AULA. VENETO HA DIRITTO A AUTONOMIA, ACCOLLANDOSI PARTE DI DEBITO PUBBLICO”

“Il prezzo della nostra libertà è di 117 miliardi di euro, cioè la nostra parte di debito pubblico se fosse regionalizzato. Li ripagheremmo, tenendoci il nostro residuo fiscale che ammonta a 20 miliardi l’anno, in pochi anni. Dopo di che saremmo liberi. Sembra un paradosso, ma è il costo dell’indipendenza di un Veneto che non ha responsabilità sul debito pubblico, che produce un PIL pari a quello di 4 regioni del Sud e che non vuole affondare assieme al Titanic Italia”.
Lo afferma il capogruppo leghista in Regione Federico Caner, all’indomani della grande raccolta firme a sostegno dell’indipendenza del Veneto, che ha portato ai 500 gazebo sul territorio oltre 100.000 cittadini. “Mi impegno personalmente a portare in aula il progetto di legge sul referendum appena passerà il Bilancio di previsione – dichiara Caner -. A guardare i dati, la richiesta di indipendenza non è assolutamente infondata, anzi. Se prendiamo l’intero ammontare del debito pubblico, che ormai supera il 130% del PIL e sottrae al Paese circa 85 miliardi l’anno di interessi (terza voce di spesa del Paese dopo Sanità e sociale e prima dell’istruzione!), potremmo decidere di ripartirlo equamente tra le 20 regioni. Come? Attraverso la media di tre criteri: la responsabilità storica, la demografia, e la capacità fiscale (cioè la distribuzione del PIL)”.
In questo modo, spiega Caner, (basandosi sui dati di uno studio di Plancia sul debito pubblico regionalizzato aggiornato al 2013, SCARICALO QUI) il Nord si accollerebbe una quota di debito parti a 734 miliardi (il 36,8% del totale), il Centro 331 e il Sud 930. Al Veneto spetterebbero 117 miliardi, cioè 23.928 euro pro-capite. “E’ il prezzo della nostra libertà, e purtroppo aumenta ogni anno per colpa delle politiche centraliste ed assistenzialiste del Governo. Se nel 2012 la ‘nostra’ quota di debito statale era di 109 miliardi, oggi è di 117: in un anno e mezzo è il costo della ‘decrescita insostenibile’ del Paese su ogni nostro cittadino. Una follia”. Ad ogni modo, il debito pubblico nazionale complessivamente attribuibile al Veneto, che pur sembra una cifra enorme ma che costituirebbe l’84% del nostro PIL, sarebbe di poco superiore a quello della Germania (79,6%) e inferiore alla media UE (89,8%). “Siamo disposti a prendercene carico – conclude Caner – ma poi Roma ci dia la totale autonomia. Solo in questo weekend 100.000 veneti hanno firmato per questo, e la nostra richiesta di indipendenza andrà avanti con altre iniziative anche a livello europeo”.

martedì 25 febbraio 2014

RENZI A TREVISO, CANER: “PATTO DI STABILITA’, ELECTROLUX E FONDI PER L’ALLUVIONE. ALTRIMENTI PUO’ STARSENE A CASA”

“Spero davvero che Matteo Renzi non pensi ad una passerella a favor di media per colmare vuoti programmatici del suo Governo o, peggio, le lacune dell’amministrazione Manildo. Il nuovo premier venga a Treviso ad incontrare studenti, insegnanti, sindaci ed imprese, portando buone notizie per tre priorità: il superamento del Patto di stabilità per gli Enti virtuosi, l’impegno decisivo per Electrolux, i fondi per le opere di tutela del suolo come quelli che procurò Berlusconi all’indomani dell’alluvione 2010. Viceversa, se ne stia a Roma”. 
Il capogruppo leghista in Regione Federico Caner commenta così la visita “inaugurale” di Matteo Renzi domani a Treviso. “Qualche settimana fa proprio un sindaco del PD, Silvano Piazza, unì i primi cittadini per protestare contro il Patto che strangola i Comuni e toglie servizi ai cittadini, impedendo peraltro di pagare le imprese. A quell’incontro, Manildo non andò, ma sappiamo che per lui tutta la deriva che patisce Treviso da maggio è colpa dell’amministrazione precedente. Per quanto riguarda le aziende, non solo Electrolux, Renzi venga a spiegarci come intende impedire le delocalizzazioni. Infine, il Veneto ha intrapreso un Piano regionale per la tutela del suolo e le grandi opere idrogeologiche: dopo l’alluvione del 2010, il Governo Berlusconi stanziò 300 milioni. Renzi faccia altrettanto o ci restituisca parte dei 20 miliardi che mandiamo ogni anno a Roma come residuo fiscale”.
Caner conclude infine con un invito a Manildo: “Il sindaco conduca il premier a piedi attraverso il centro, chiuso alle auto (anche a quelle blu), invaso da mendicanti e con i cassonetti strapieni di immondizia. Davvero una grande immagine per la nostra città, ma anche questo, per Manildo, sarà colpa di qualcun altro”.

mercoledì 12 febbraio 2014

RUGBY TREVISO, ZAIA SI ATTIVERA’, LO FACCIA ANCHE MANILDO. A BENETTON DICO CHE GLI INVESTIMENTI SI FANNO ANCHE SULLA PASSIONE, NON SOLO PER INTERESSE

“Una cosa è certa: Treviso non può perdere il rugby europeo, serve un ripensamento da parte di tutti. Non si può valutare un investimento solo in termini di utili personali, e dall’altra parte bisogna comprendere che la tradizione sportiva non è solo Roma e Milano. Da parte mia, solleciterò il presidente Zaia perché sensibilizzi le parti in causa a valutare la questione con maggiore attenzione; chiedo al sindaco Manildo lo stesso sforzo con il suo Governo, perché faccia comprendere alla FIR che non esistono solo le grandi realtà ma anche storie di successo come quella trevigiana. Questo perché mi sembra di assistere allo stesso scenario già visto per il basket, e non vorrei che ci fossero le stesse conseguenze disastrose”.
Così il capogruppo leghista in Consiglio regionale Federico Caner, intervenendo in merito al potenziale ritiro del Benetton Rugby dalla competizione europea a partire dal prossimo giugno. “Il presidente Zaia interverrà, come fece quattro anni fa quando la Federazione stava scegliendo Roma in luogo di Treviso per disputare la Celtic. Questo perché il rugby a Treviso non è solo uno sport che ha la culla in Veneto, ma anche indotto turistico in una città che dovrebbe puntare alla cultura e agli eventi per promuoversi. Da parte sua, mi aspetto che Manildo si attivi presso il suo Governo nazionale, perché non vinca il solito giochetto romano che vede assegnati alla capitale tutti gli eventi che contano, solo alla luce di un maggior peso politico. Infine, mi aspetto che anche i Benetton, dopo aver abbandonato al loro destino basket e volley, facciano stavolta uno sforzo in più, comprendendo che il loro marchio è legato indissolubilmente alla città di Treviso e non, ad esempio, al brand di Autogrill. Un investimento, io credo, dev’esser fatto puntando sulla passione del territorio in cui si è nati, non solo su valutazioni economiche”.

martedì 11 febbraio 2014

DANNI DA MALTEMPO, RISOLUZIONE DELLA LEGA IN CONSIGLIO REGIONALE: “SUPERAMENTO DEL PATTO, RICORSO AL FONDO EUROPEO, DEFISCALIZZAZIONE DELLE AREE COLPITE PER DUE ANNI”

Far ricorso immediatamente al Fondo di solidarietà europeo, e provvedere alla defiscalizzazione per due anni delle zone colpite dall’alluvione di questi giorni. A correre in appoggio della Giunta regionale è il Gruppo leghista, che ha presentato una risoluzione urgente in Consiglio auspicandone il voto condiviso proprio per rafforzarla anche di fronte al Governo nazionale (SCARICA QUI LA RISOLUZIONE). 
“Nel documento, che vogliamo sia votato nelle prossima seduta di Consiglio – spiega Federico Caner, capogruppo leghista –, alla luce dello stato di crisi richiesto dal Governatore il 30 gennaio, sollecitiamo il Governo ad adottare lo stato di emergenza, e a sgravare da tasse e contributi per il biennio 2014-2015 le popolazioni colpite dal disastro. Ai Comuni coinvolti, inoltre, dovranno essere sciolti i vincoli del Patto di stabilità, in modo da eseguire le opere più urgenti di manutenzione idraulica sulla rete di fiumi e canali esondati in questi giorni”.
Nella risoluzione, inoltre, si chiede la celere approvazione del progetto di legge n. 316, presentato ancora nel novembre 2012 dal leghista Cristiano Corazzari, che prevede  l’istituzione di un “Fondo di solidarietà regionale anti rischi” a favore dei cittadini italiani residenti in Veneto da almeno 5 anni e delle attività economiche con occupati iscritti all’INPS. “La Regione – spiega Corazzari – potrà agevolare la stipula di contratti collettivi che permetteranno ai cittadini e agli Enti pubblici di assicurarsi con premi molto agevolati. In tal modo avremo un sicuro abbattimento del costo delle polizze al quale potrà aggiungersi un contributo regionale fino al 40% del costo del premio assicurativo, compatibilmente con le disponibilità del Fondo di solidarietà regionale”.
“Quanto al Fondo dell’Unione europea – prosegue Caner –, va richiesto entro 10 settimane dagli eventi; pertanto bisogna agire e in fretta, a livello nazionale ma anche tramite i nostri europarlamentari. Crediamo che il Veneto, con un residuo fiscale di 20 miliardi (oltre 4.000 euro a cittadino), possa ora chiedere interventi decisi non solo per il ristoro dei danni, ma anche per dar corso a quel Piano di grandi opere che qui, a differenza di altre zone del Paese, abbiamo stilato e stiamo realizzando”.
“Pensiamo – concludono Caner e Corazzari – che tutti i colleghi consiglieri, alla luce delle drammatiche conseguenze del maltempo sul Veneto, debbano oggi condividere questa istanza, proprio perché non abbia colore politico. E così debbano fare anche i parlamentari veneti, per una volta uniti a tutela del nostro territorio, chiedendo con forza al Governo il superamento del Patto di stabilità, il ricorso al Fondo europeo e la defiscalizzazione per le zone alluvionate”.

mercoledì 29 gennaio 2014

IL CONSIGLIO APPROVA LA MOZIONE PER LA SEPARAZIONE BANCARIA, TUTELIAMO I RISPARMIATORI E LE PMI, NON LE SPECULAZIONI

Tornare alla separazione tra banche commerciali e banche d’affari, lasciando gli speculatori al loro destino e salvaguardando l’economia reale. Questo in sintesi l’impegno chiesto alla Giunta con una mozione presentata dal capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Federico Caner e approvata con 29 si e due astenuti dal Consiglio regionale. La mozione impegna la Giunta a sollecitare il Governo e membri del Parlamento nazionale ed europeo per ripristinare la Glass-Steagall e valorizzare le banche tradizionali di territorio. Reintrodurre, cioè, la legge Glass-Steagall, voluta da Roosevelt nel 1933, recepita dal Regio Decreto del 1936 e cancellata nel 1993.
“In questo modo – ha precisato l’esponente leghista illustrando il provvedimento – il Fondo di Tutela nazionale verrebbe usato per proteggere le banche che prestano denaro a imprese e famiglie, escludendo quelle che operano nella Finanza speculativa. Per superare la crisi e scongiurare il default – dichiara Caner – la soluzione più ricorrente da parte dei Governi è stata l’utilizzo dei fondi pubblici per il salvataggio delle banche. Peccato che questa crisi trovi la propria radice proprio nelle disfunzioni del sistema bancario, in particolare nel suo contrastato rapporto con l’economia reale. Quindi da una parte abbiamo i piccoli e medi Istituti che raccolgono i risparmi privati e prestano alle imprese di territorio, dall’altra ci sono i Big Player finanziari che abdicano al sostegno all’economia reale per fare speculazione. Pensiamo perciò che non sia giusto ripianare con denaro pubblico le spregiudicate operazioni di finanza privata, destinando invece quei fondi alla tutela delle pmi e dell’occupazione. Il riconoscimento del ruolo delle banche commerciali, separandole da quelle d’affari, sarebbe un vero strumento per la crescita e la ripresa”.
La nota riporta alcuni dati riferiti al sistema creditizio veneto, formato da 53 banche per un totale di 3.575 sportelli (il 20,7% del totale italiano), è fortemente in crisi. Le banche cooperative detengono il 43,8% degli sportelli. Il valore complessivo dei prestiti al 30 giugno scorso è di poco superiore ai 100 miliardi di euro (-3,4% dal 2012, media nazionale -4,7%); le imprese venete risultano meno indebitate (232.951 euro l’ammontare medio), e quindi esisterebbe lo spazio per maggiori concessioni di credito da parte delle banche. Strangolate dal ritardo nei pagamenti e dalla richiesta delle banche di rientro dei fidi (o dalla negazione dei prestiti), le aziende venete hanno perso da giugno 2012 a metà 2013 ben 8.630 unità (da 453.800 a 445.170, -1,9% su media nazionale del -1%). Delle oltre 445mila imprese attive, più di 418.000 hanno meno di 10 addetti (94%), mentre è ancora esigua l’imprenditoria giovanile (4%). Tra il 2005 e il 2012, il Veneto è arretrato di 0,4 punti l’anno: la crisi del 2008 ha portato indietro la nostra regione di almeno 7 anni. Tant’è che oggi i disoccupati ammontano a 169.266 unità (7,5%, +0,6% rispetto al 2012).

mercoledì 8 gennaio 2014

CONSUMO DI SUOLO, IN ARRIVO LA LEGGE VENETA. CANER: “CHIUSO IL PERCORSO INIZIATO COL PIANO CASA”

“Con la legge sul consumo del territorio la Regione chiude il cerchio aperto col Piano casa, da un lato dando una risposta alle famiglie che desiderano ristrutturare il proprio immobile, dall’altro limitando decisamente le nuove lottizzazioni in terreno agricolo. La scorsa estate il governatore Zaia l’aveva ribadito in modo forte: il Veneto ha già dato, il nostro territorio non può più tollerare ulteriore cemento. Ed ecco i fatti”. Il capogruppo leghista Federico Caner commenta così la prosecuzione a spron battuto in Commissione Urbanistica del percorso di legge sul consumo di suolo, che scaturirà da un disegno già approvato in Giunta regionale.
“Già col Piano Casa, di cui a novembre abbiamo approvato la terza proroga, avevamo dato la possibilità alle famiglie di riqualificare il patrimonio esistente, con possibilità di alcuni ampliamenti non impattanti rispetto alle norme urbanistiche vigenti. In questo modo si è voluto dare valore a immobili vetusti, senza consumare ulteriore terreno per edificarne di nuovi. Oggi completiamo il ciclo limitando fortemente il consumo di suolo agricolo, che non va cementificato né sfruttato per scopi diversi da quello d’origine. Riteniamo in questo modo di garantire ai veneti sia il rispetto delle istanze delle famiglie, sia un territorio rispettoso e vivibile. L’auspicio del presidente Zaia diventa realtà, una promessa mantenuta”.

RINCARI AUTOSTRADALI, CANER: “VIGNETTE A TELEPASS SE MINISTERO SOSTERRA’ PARTE DEL COSTO DEL PASSANTE”

“L’unico problema qui è che mentre al Nord paghiamo per usare le strade che abbiamo costruito a servizio dei nostri cittadini, al Sud è tutto gratis. Non serve nemmeno un grande sforzo da parte del ministro Lupi: basterebbe che lo Stato decidesse di applicare al Nord sconti simili a quelli già in vigore lungo le tratte gratuite sul GRA di Roma, sulla Palermo-Mazara e sulla Palermo-Catania, giusto per citare qualche esempio… In fondo con quel che paga il Veneto al Paese, Roma potrebbe pure decidere di saldare una parte del costo del Passante, rendendo così possibile un sistema di sconti mirati ai residenti”. 
Il capogruppo leghista Federico Caner lancia una proposta per superare l’attuale rincaro dei pedaggi lungo le tratte autostradali venete: “Se Roma si assumesse la responsabilità di parte dei costi del Passante, potremmo adottare una vignetta su modello austriaco, non con adesivo, bensì con dispositivo elettronico che i caselli automatici riconoscerebbero. Così non ci sarebbe bisogno di controlli e di code, e si potrebbe acquistare una sorta di abbonamento per il transito giornaliero, settimanale, mensile, annuale. La palla ora passa al ministro Lupi, che ha il compito di pareggiare le attuali disparità tra la gestione oculata e virtuosa delle autostrade del Nord e quella ‘allegra’ del meridione, dove non si paga ed anzi è lo Stato a ripianare i buchi delle società di gestione”.
“L’assurdo di una situazione come quella italiana – conclude Caner – è a tutti evidente: in Veneto dobbiamo pagarci il Passante, opera utile a tutto il corridoio europeo, con fondi nostri, pur lasciando a Roma 21 miliardi l’anno. Il ministro Lupi quindi deve tener conto della diversa situazione del Nord, che non può essere sempre penalizzato solo perché produce, rendendo possibile l’applicazione di sconti in primis lungo le nostre tratte”.