
«La normativa introduce interessanti e giusti benefici – spiega Caner -, tra cui maggiori controlli sui prodotti, l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime, degli allergeni alimentari e dei tipi di grassi utilizzati. Tuttavia, venendo meno al principio fondamentale di trasparenza nei confronti dei cittadini consumatori, attenua un obbligo importantissimo che consente di capire chi produce un determinato prodotto. Ecco perché – conclude Caner - do tutto il mio sostegno alla petizione “Io leggo l’etichetta”, indirizzata al Governo da vari gruppi commerciali e produttori per chiedere di comunicare all’UE, entro il 14 dicembre, la volontà di mantenere l’indicazione della sede dello stabilimento di produzione sulle etichette, così da tutelare la salute del consumatore e il diritto ad essere informati».
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