martedì 25 febbraio 2014

RENZI A TREVISO, CANER: “PATTO DI STABILITA’, ELECTROLUX E FONDI PER L’ALLUVIONE. ALTRIMENTI PUO’ STARSENE A CASA”

“Spero davvero che Matteo Renzi non pensi ad una passerella a favor di media per colmare vuoti programmatici del suo Governo o, peggio, le lacune dell’amministrazione Manildo. Il nuovo premier venga a Treviso ad incontrare studenti, insegnanti, sindaci ed imprese, portando buone notizie per tre priorità: il superamento del Patto di stabilità per gli Enti virtuosi, l’impegno decisivo per Electrolux, i fondi per le opere di tutela del suolo come quelli che procurò Berlusconi all’indomani dell’alluvione 2010. Viceversa, se ne stia a Roma”. 
Il capogruppo leghista in Regione Federico Caner commenta così la visita “inaugurale” di Matteo Renzi domani a Treviso. “Qualche settimana fa proprio un sindaco del PD, Silvano Piazza, unì i primi cittadini per protestare contro il Patto che strangola i Comuni e toglie servizi ai cittadini, impedendo peraltro di pagare le imprese. A quell’incontro, Manildo non andò, ma sappiamo che per lui tutta la deriva che patisce Treviso da maggio è colpa dell’amministrazione precedente. Per quanto riguarda le aziende, non solo Electrolux, Renzi venga a spiegarci come intende impedire le delocalizzazioni. Infine, il Veneto ha intrapreso un Piano regionale per la tutela del suolo e le grandi opere idrogeologiche: dopo l’alluvione del 2010, il Governo Berlusconi stanziò 300 milioni. Renzi faccia altrettanto o ci restituisca parte dei 20 miliardi che mandiamo ogni anno a Roma come residuo fiscale”.
Caner conclude infine con un invito a Manildo: “Il sindaco conduca il premier a piedi attraverso il centro, chiuso alle auto (anche a quelle blu), invaso da mendicanti e con i cassonetti strapieni di immondizia. Davvero una grande immagine per la nostra città, ma anche questo, per Manildo, sarà colpa di qualcun altro”.

mercoledì 12 febbraio 2014

RUGBY TREVISO, ZAIA SI ATTIVERA’, LO FACCIA ANCHE MANILDO. A BENETTON DICO CHE GLI INVESTIMENTI SI FANNO ANCHE SULLA PASSIONE, NON SOLO PER INTERESSE

“Una cosa è certa: Treviso non può perdere il rugby europeo, serve un ripensamento da parte di tutti. Non si può valutare un investimento solo in termini di utili personali, e dall’altra parte bisogna comprendere che la tradizione sportiva non è solo Roma e Milano. Da parte mia, solleciterò il presidente Zaia perché sensibilizzi le parti in causa a valutare la questione con maggiore attenzione; chiedo al sindaco Manildo lo stesso sforzo con il suo Governo, perché faccia comprendere alla FIR che non esistono solo le grandi realtà ma anche storie di successo come quella trevigiana. Questo perché mi sembra di assistere allo stesso scenario già visto per il basket, e non vorrei che ci fossero le stesse conseguenze disastrose”.
Così il capogruppo leghista in Consiglio regionale Federico Caner, intervenendo in merito al potenziale ritiro del Benetton Rugby dalla competizione europea a partire dal prossimo giugno. “Il presidente Zaia interverrà, come fece quattro anni fa quando la Federazione stava scegliendo Roma in luogo di Treviso per disputare la Celtic. Questo perché il rugby a Treviso non è solo uno sport che ha la culla in Veneto, ma anche indotto turistico in una città che dovrebbe puntare alla cultura e agli eventi per promuoversi. Da parte sua, mi aspetto che Manildo si attivi presso il suo Governo nazionale, perché non vinca il solito giochetto romano che vede assegnati alla capitale tutti gli eventi che contano, solo alla luce di un maggior peso politico. Infine, mi aspetto che anche i Benetton, dopo aver abbandonato al loro destino basket e volley, facciano stavolta uno sforzo in più, comprendendo che il loro marchio è legato indissolubilmente alla città di Treviso e non, ad esempio, al brand di Autogrill. Un investimento, io credo, dev’esser fatto puntando sulla passione del territorio in cui si è nati, non solo su valutazioni economiche”.

martedì 11 febbraio 2014

DANNI DA MALTEMPO, RISOLUZIONE DELLA LEGA IN CONSIGLIO REGIONALE: “SUPERAMENTO DEL PATTO, RICORSO AL FONDO EUROPEO, DEFISCALIZZAZIONE DELLE AREE COLPITE PER DUE ANNI”

Far ricorso immediatamente al Fondo di solidarietà europeo, e provvedere alla defiscalizzazione per due anni delle zone colpite dall’alluvione di questi giorni. A correre in appoggio della Giunta regionale è il Gruppo leghista, che ha presentato una risoluzione urgente in Consiglio auspicandone il voto condiviso proprio per rafforzarla anche di fronte al Governo nazionale (SCARICA QUI LA RISOLUZIONE). 
“Nel documento, che vogliamo sia votato nelle prossima seduta di Consiglio – spiega Federico Caner, capogruppo leghista –, alla luce dello stato di crisi richiesto dal Governatore il 30 gennaio, sollecitiamo il Governo ad adottare lo stato di emergenza, e a sgravare da tasse e contributi per il biennio 2014-2015 le popolazioni colpite dal disastro. Ai Comuni coinvolti, inoltre, dovranno essere sciolti i vincoli del Patto di stabilità, in modo da eseguire le opere più urgenti di manutenzione idraulica sulla rete di fiumi e canali esondati in questi giorni”.
Nella risoluzione, inoltre, si chiede la celere approvazione del progetto di legge n. 316, presentato ancora nel novembre 2012 dal leghista Cristiano Corazzari, che prevede  l’istituzione di un “Fondo di solidarietà regionale anti rischi” a favore dei cittadini italiani residenti in Veneto da almeno 5 anni e delle attività economiche con occupati iscritti all’INPS. “La Regione – spiega Corazzari – potrà agevolare la stipula di contratti collettivi che permetteranno ai cittadini e agli Enti pubblici di assicurarsi con premi molto agevolati. In tal modo avremo un sicuro abbattimento del costo delle polizze al quale potrà aggiungersi un contributo regionale fino al 40% del costo del premio assicurativo, compatibilmente con le disponibilità del Fondo di solidarietà regionale”.
“Quanto al Fondo dell’Unione europea – prosegue Caner –, va richiesto entro 10 settimane dagli eventi; pertanto bisogna agire e in fretta, a livello nazionale ma anche tramite i nostri europarlamentari. Crediamo che il Veneto, con un residuo fiscale di 20 miliardi (oltre 4.000 euro a cittadino), possa ora chiedere interventi decisi non solo per il ristoro dei danni, ma anche per dar corso a quel Piano di grandi opere che qui, a differenza di altre zone del Paese, abbiamo stilato e stiamo realizzando”.
“Pensiamo – concludono Caner e Corazzari – che tutti i colleghi consiglieri, alla luce delle drammatiche conseguenze del maltempo sul Veneto, debbano oggi condividere questa istanza, proprio perché non abbia colore politico. E così debbano fare anche i parlamentari veneti, per una volta uniti a tutela del nostro territorio, chiedendo con forza al Governo il superamento del Patto di stabilità, il ricorso al Fondo europeo e la defiscalizzazione per le zone alluvionate”.