venerdì 28 novembre 2014

Zaia in Russia ha ottemperato al mandato del Consiglio. Primarie PD e Ladylike distraggono il collega Ruzzante

Zaia coi diplomatici russi
“Mi spiace che il collega Ruzzante, tutto impegnato nelle Primarie del PD a sostegno dell’onorevole Ladylike, si sia scordato di quanto approvato dal Consiglio regionale il 17 settembre. Appena due mesi fa, pure il PD votò in aula la Risoluzione 77 (LEGGILA QUI) poi sottoscritta da tutte le altre regioni italiane, che impegna la Giunta regionale, cito testualmente, ‘ad attivare ogni utile necessaria azione politico-diplomatica per rimuovere e superare le cause e lo stato di sanzioni e di embargo, e ad assumere misure di sostegno adeguate a ristorare le imprese e i sistemi di filiera dei danni contingenti e strutturali subìti per effetto dell’embargo’. Se Ruzzante si concentrasse anche sui lavori del Consiglio, oltre che sulle Primarie del suo partito e sul suo bizzarro livore da campagna elettorale, probabilmente eviterebbe certe dichiarazioni boomerang contro Zaia. Peraltro l’unico che, a differenza del Governo Renzi, si sta adoperando per superare gli effetti delle stupide sanzioni europee contro Mosca, che portano l’unico risultato di causare danni da 900 milioni di euro all’export delle nostre imprese venete”.
Il capogruppo della Lega in Regione Veneto Federico Caner risponde così al collega del PD Piero Ruzzante, che ha attaccato Zaia per esser volato in Russia a visitare la locale Fiera del mobile dove ha incontrato importanti esponenti della politica locale. “Mentre Renzi se ne frega delle nostra aziende, prono ed obbediente ai diktat della Ue, e mentre Francia e Germania fanno affari d’oro con Mosca ignorando i divieti europei, Zaia decide di agire direttamente per risolvere una situazione ormai al collasso. Se Ruzzate incontrasse gli imprenditori se ne accorgerebbe, ma probabilmente ha altro da fare”.
“Il presidente Zaia – conclude Caner – è stato investito dal Consiglio regionale del mandato di operare anche diplomaticamente per superare sanzioni ed embargo. La politichetta spicciola e le cerette alla Ladylike, le lascia ad altri, ottemperando fino all’ultimo giorno al mandato ricevuto dai veneti”.


giovedì 13 novembre 2014

MALTEMPO, DA ZAIA 900 OPERE, DA RENZI NEANCHE UN EURO. E ANCORA IL PD PONTIFICA?

“Sui danni da maltempo si assiste all’ennesima squallida speculazione pre-elettorale del collega Pipitone, che finge di dimenticare quanto questa Regione ha fatto dal suo insediamento per la tutela del suolo da rischio idrogeologico. Parliamo di oltre 900 opere cantierate per investimenti di circa 400 milioni di euro. Parliamo dei lavori per la cassa di espansione di Caldogno, dell’importo di 40 milioni, di quella di Trissino che sarà consegnata a breve, di quelle di Montebello e viale Diaz che seguiranno. Il Piano d’Alpaos prevede lavori per miliardi, sempre che sia possibile svincolare gli interventi dal patto di stabilità. Attendiamo perciò che Renzi mantenga la promessa fatta a Treviso di fronte a Zaia e ai sindaci a fine febbraio, quando appena insediato assicurò due miliardi per il dissesto del suolo. Naturalmente di quell’impegno è rimasto solo un vuoto bla-bla-bla, come di tutte le altre promesse renziane”.
Così il capogruppo leghista Federico Caner risponde al collega dell’IDV Antonino Pipitone, in merito alla difesa del suolo e agli interventi realizzati dalla Giunta Zaia. “La tutela idrogeologica è la priorità fin dall’alluvione 2010, di poco successiva al nostro insediamento – aggiunge Caner -, dopo che per 80 anni in Veneto non si erano fatte le opere necessarie. Questa la differenza tra chi fa e chi si limita alle chiacchiere, ancora più comiche se a farlo è un alleato di quel PD al governo da 3 anni, che dal 2011 non ha portato in Veneto nemmeno un euro e ancora oggi non fa che promettere. Pipitone invece di diramare inutilità contro Zaia, farebbe meglio a contattare i suoi alleati a Roma, sempre che le Primarie del PD cui partecipa gli lascino un momento libero per pensare anche ai cittadini veneti”.


giovedì 6 novembre 2014

CENTRO SOCIALE DJANGO A TREVISO, MANILDO SPALLEGGIA CHI VUOL SPARARE AI LEGHISTI. SGOMBERI O RESPONSABILITA’ SARAN SUE!!!

“’Sparare ai leghisti’ è una espressione che non avremmo mai più voluto sentire e che, come sosteniamo da tempo, colloca il Kollettivo ZTL in una posizione di pericolo effettivo. Il sindaco Manildo, col suo colpevole silenzio, la smetta di coprire questi soggetti: è ora che l’intera maggioranza condanni queste parole e prenda le distanze dall’illegalità in cui si muove ZTL, chiedendo a Prefetto e Questore di sgomberare immediatamente l’ex caserma Piave oggi ribattezzata Centro Sociale Django”.
E’ durissima la presa di posizione del capogruppo leghista in Regione Federico Caner, dopo aver letto le dichiarazioni di Gaia Righetto, portavoce del collettivo ZTL che da giorni occupa lo stabile di proprietà pubblica a Treviso. “Mentre Manildo posa a Vicenza per le Primarie del PD, nella Treviso che dovrebbe amministrare c’è chi minaccia di sparare ai leghisti. Non oso immaginare una situazione uguale e contraria, se cioè le stesse cose le avesse dette qualche leghista contro un attivista di ZTL: vedremmo i vari Chaibi o Calesso a scrivere lettere di fuoco sui giornali, mentre ora da loro solo silenzio”.
“Chiedo a Manildo, appena si riprende dall’ubriacatura delle Primarie del PD, di non tollerare oltre queste minacce alla Lega, da prendersi sul serio visto che arrivano da gente abituata ad azioni illegali come queste continue occupazioni. Il sindaco li sgomberi subito e li escluda da ogni futuro bando per la concessione di spazi cittadini: basta spalleggiare chi agisce contro la legge, basta fruire dell’appoggio politico e elettorale di questa gente, basta accettare il pericolo reale che costituiscono, in nome del ‘volemose bene’. Il nuovo centro sociale, che ora ha pure un nome, va sgomberato con le buone o con le cattive. Altrimenti il sindaco se ne assumerà ogni responsabilità non solo politica, visto che ora si parla di sparare ai leghisti”, conclude Caner.