venerdì 3 maggio 2013

PARTITE IVA, PROCEDE ITER REGIONALE PER LO STATUTO DEL LAVORO AUTONOMO. SERVE PERCORSO CONDIVISO IN CONSIGLIO


"Le partite IVA, soprattutto quelle ‘mascherate’ o improprie, sono ormai 450.000 in Veneto. Un esercito non più invisibile, che abbisogna di un quadro giuridico di riferimento, che soffre di un deficit cronico di rappresentanza, gravato com’è da una tassazione maggiore e privo di tutele. Per questo, in Consiglio regionale sta procedendo l’iter di approvazione dello Statuto del Lavoro autonomo, progetto di legge leghista che prevede misure per 26 milioni di euro a vantaggio delle partite IVA”. Lo annuncia il capogruppo leghista Federico Caner alla luce degli ultimi dati sui lavoratori autonomi, ormai utilizzati in tutti i settori economici con vincoli di subordinazione ma costretti a corrispondere da sé ai contributi previdenziali. 
“Con lo Statuto del lavoro autonomo – spiega Caner - intendiamo garantire una serie di strumenti normativi per le PMI, gli artigiani, le partite IVA, i liberi professionisti. I potenziali interessati a questo progetto di legge sono circa 450.000 in Veneto. Un provvedimento di legge, pertanto, ci è stato da tempo sollecitato dalle categorie produttive affinché un Welfare per gli autonomi riceva il voto unanime di tutto il Consiglio. Servono ormai interventi urgenti per impedire che partite IVA e soprattutto i giovani siano relegati ad una precarietà previdenziale futura che va ben oltre quella momentanea di un compenso incerto o inadeguato, e che non permette loro di costruirsi una famiglia o una stabilità”.

Il progetto di legge numero 24, che reca la firma di tutti i consiglieri della Lega, prevede quindi l’istituzione del “Fondo unico regionale per la promozione ed il sostegno del lavoro autonomo e della sua qualità”, stabilendo un ammontare complessivo di 26 milioni di euro (20 per incentivi e assegni di servizio, per il sostegno alla stabilizzazione del lavoro, per la tutela del reddito a favore dei collaboratori coordinati e continuativi e per fornire garanzie per le fasi di non lavoro; 5 per le spese di investimento; un milione per l’imprenditoria femminile). “Un segnale forte per accelerare l’iter – conclude Caner – è dato dai numeri: nel 2012 in Veneto hanno chiuso 32 imprese e 10 negozi al giorno, mentre le partite IVA sono cresciute di 40.000 unità (un terzo di under-35, +9,4%, dati Unioncamere). Un mondo, quindi, non più invisibile, cui la politica regionale oltre che nazionale deve dare una risposta urgente ed efficace”.

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